sabato 6 giugno 2009

Vota Comunista: vota così

SE SEI DI SINISTRA DILLO FORTE ELEZIONI EUROPEE (scheda marrone): fai una X sul simbolo e scrivi fino a TRE preferenze
ELEZIONI PROVINCIALI (scheda gialla): Fai solo una X sul simbolo. I nomi dei candidati sono già stampati

DAVIDE ZOGGIA presidente
SIMONE STEFAN consigliere
VOTA COMUNISTA

domenica 31 maggio 2009

Grande manifestazione antifascista: fallisce la "Marcia su Venezia" dei fascisti

Doveva essere la giornata in cui i fascisti violavano la coscienza democratica della nostra città, imponendo la loro "marcia su Venezia" a due passi dal Ghetto e dal Percorso della Memoria. Invece sono stati caricati su una motonave e portati a S. Elena, mentre la città risvegliava il suo antifascismo e veniva percorsa da un grande corteo.
Il presidio a S. Leonardo si è trasformato infatti in un corteo che ha penetrato il centro della città fino a campo S. Bortolomio, ai piedi del ponte di Rialto. Poi i manifestanti hanno raggiunto il presidio che Rifondazione Comunista aveva organizzato in Riva dei Sette Martiri, luogo simbolo della resistenza veneziana. Al passaggio della motonave carica dei fascisti che se ne andavano, alla vista delle aquile di salò e delle croci celtiche, è esplosa l'indignazione dalla riva: insulti ai fascisti, pugni chiusi e si è cantata Bella Ciao. Striscioni antifascisti sono apparsi in varie parti della città, in particolare alla Giudecca e alle Zattere, lungo il percorso che i battelli dei fascisti dovevano percorrere per giungere a S. Elena. Anche numerose imbarcazioni sono intervenute per accogliere i battelli della fiamma con slogan e bandiere antifasciste e disturbarne il passaggio.
Una bella giornata per la città: nessuna marcia dei fascisti ed invece una grande manifestazione antifascista che l'ha attraversata tutta.

venerdì 22 maggio 2009

mercoledì 20 maggio 2009

No alla marcia fascista il 30 maggio

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea del Lido e di Pellestrina si unisce alle forze sociali e politiche della Città che si oppongono alla “marcia su Venezia” organizzata dal partito “Fiamma Tricolore” per il prossimo 30 maggio.
Venezia, forte della sua tradizione democratica e antifascista, non vuole essere costretta ad assistere ad una manifestazione di un movimento che si richiama espressamente ed impunemente al fascismo, evento che immaginiamo corredato della solita scenografia di saluti romani, fasci littori, aquile, croce celtiche e slogan della dittatura che oppresse il Paese per oltre vent'anni e che lo condusse alla tragedia della guerra.
Consideriamo una provocazione di particolare gravità che il corteo percorra un tratto del “percorso della memoria”, lungo il quale si ricordano alcuni partigiani trucidati in città durante la guerra di Liberazione, e che la sua fine sia prevista a pochi passi dal Ghetto ebraico.
Invitiamo l'autorità giudiziaria ad operare per il rispetto della normativa che prevede il reato di apologia al fascismo, che vieta la ricostituzione del Partito Fascista e che punisce l'istigazione all'odio etnico, razziale e religioso.
Simone Stefan
segretario PRC-SE Lido Pellestrina, Venezia

giovedì 14 maggio 2009

Simone Stefan si presenta


Alle elezioni provinciali di Venezia il 7 giugno la Lista unitaria Rifondazione Comunista - Comunisti Italiani presenta candidato Simone Stefan nel collegio di Lido e Pellestrina.


----------------


Mi chiamo Simone Stefan, ho 27 anni e da sempre vivo al Lido di Venezia. Mi sono laureato in Scienze Giuridiche, con una tesi sulla legislazione in tutela delle minoranze etniche e linguistiche in un paese dell'Europa Orientale, e attualmente mi sto specializzando in Relazioni Internazionali Comparate.

Milito da circa sette anni in Rifondazione Comunista e nei Giovani Comunisti, organizzazioni a cui ho aderito sulla spinta dell'entusiasmo per la ricca stagione dei movimenti antiglobalizzazione. Sono segretario di circolo e membro del Comitato Politico Federale di Venezia, del Comitato Politico Regionale Veneto e del Comitato Politico Nazionale.
Partecipo al movimento No Mose, esperienza che mi ha avvicinato alle tematiche ambientaliste e che mi ha portato ad aderire all'associazione Ambientevenezia.
Quattro anni fa sono stato eletto consigliere della Municipalità del Lido e di Pellestrina e da allora svolgo le funzioni di capogruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e di vicepresidente della Commissione attività culturali, sportive e ricreative. L'esperienza nel Consiglio di Municipalità che sto portando avanti, mi ha fatto conoscere meglio la “macchina” amministrativa, mi ha messo a contatto diretto con i problemi del territorio e mi ha abituato al confronto.
Delle varie attività svolte assieme al mio gruppo consiliare in questi anni voglio ricordare, con particolare orgoglio, l'impegno verso i temi della tutela dell'ambiente naturale del Lido e di Pellestrina e il lavoro svolto in difesa della sanità pubblica delle due isole, in opposizione alle politiche di riduzione dei servizi della Regione di centro-destra. Da consigliere provinciale mi impegno a proseguire il lavoro che ho condotto in questi anni nel mio territorio, con particolare attenzione ai temi del lavoro, dell'ambiente e della solidarietà, che considero centrali in una cultura politica di sinistra.

La crisi economica dovuta al fallimento del liberismo, l'aumento delle diseguaglianze, la precarizzazione del lavoro e della vita, la strumentalizzazione della paura verso gli “altri”, lo sfruttamento insostenibile del territorio... tutto ciò impone la necessità di lottare per un altro modello di sviluppo, alternativo a quello capitalista. E chi può cambiare il mondo, se non noi giovani? Cominciamo dalla Provincia di Venezia!

Simone Stefan




VOTA COMUNISTA

venerdì 1 maggio 2009

1 Maggio: festa internazionale dei lavoratori


Auguri a tutte e a tutti!

PRC-PDCI Presentata la Lista per le provinciali: Simone Stefan candidato al Lido e a Pellestrina

Ieri alle 13.00 è stata presentata, ai piedi del Ponte della Costituzione (scelta non casuale), la lista dei candidati alla carica di consigliere provinciale di Venezia di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani. Sono intervenuti il segretario di Rifondazione Comunista Sebastiano Bonzio, il commissario dei Comunisti Italiani Rosalba Cesini che hanno brevemente descritto la composita lista, rappresentativa del mondo del lavoro, della scuola, dei movimenti sociali. La lista sosterrà il candidato presidente del centrosinistra Davide Zoggia, anch'egli intervenuto alla presentazione.




Al collegio di Lido e Pellestrina è stato candidato Simone Stefan
Si voterà il 7 giugno

Nella foto: i candidati comunisti sul Ponte della Costituzione

giovedì 30 aprile 2009

Una nuova antenna alle Terre Perse

Dopo che il TAR ha sentenziato che le Amministrazioni locali non sono competenti in materia di salute se la disciplina è già prevista da leggi dello Stato e che quindi l'attuazione del principio di precauzione non è fra le prerogative ai Comuni, le compagnie di telefonia mobile si trovano libere di installare antenne dove meglio credono. Il Gruppo consiliare di Rifondazione comunista - Sinistra europea della Municipalità di Lido - Pellestrina è venuto a conoscenza di una prossima installazione di un antenna radiobase in un'area densamente popolata di Lido - Terre Perse, tra l'altro nei pressi di una scuola elementare, e ha subito informato il delegato all'ambiente dell'organo di decentramento e intende informare della cosa anche l'opinione pubblica.
L'installazione di antenne presso i centri abitati, se non altro per il giustificato allarme sociale che produce, è questione che va sicuramente e al più presto ripresa, a tutti i livelli. Così come va riproposta, con forza e decisione, l'opzione per l'utilizzo delle tecnologie alternative meno pericolose per la salute.

Sebastiano BONZIO - Capogruppo PRC-SE Comune di Venezia
Simone STEFAN - Capogruppo PRC-SE Municipalità Lido-Pellestrina
Sergio TORCINOVICH - Consigliere PRC-SE Municipalità Lido-Pellestrina

domenica 26 aprile 2009

25 APRILE 1945 - 2009: contro il fascismo, sempre



Anche quest'anno si è festeggiata la festa della Liberazione dal fascismo e dal nazismo. Due i momenti salienti delle manifestazioni di ieri a Venezia: il primo è stato il tradizionale Percorso della Memoria a Cannaregio, per ricordare alcuni partigiani trucidati a Venezia, che da Campo Bruno Crovato ha raggiunto la stazione ferroviaria e si è concluso in Ghetto.

Poi nel pomeriggio ottima riuscita dell'iniziativa delle associazioni veneziane contro il fascismo, con dibattito, musica e banchetti in cui le associazioni hanno presentato le loro attività. Il 25 aprile non può essere infatti solo una mera commemorazione del passato, ma deve rappresentare l'attualità dei valori dell'antifascismo e della lotta quotidiana contro il fascismo e i rigurgiti autoritari.

Entrambi i momenti hanno visto la partecipazione di compagni del nostro circolo.


Pubblichiamo alcune foto di Campo Santa Margherita





ORA E SEMPRE RESISTENZA
MORTE AL FASCISMO, LIBERTA' AL POPOLO

venerdì 10 aprile 2009

Via Anita Mezzalira: approvata la proposta di Rifondazione



Per la prima volta una strada del Lido di Venezia viene intitolata ad una donna. Il Consiglio della Municipalità del Lido e di Pellestrina ha approvato la proposta formulata da Simone Stefan a nome del gruppo di Rifondazione Comunista, di dedicare una via ad Anita Mezzalira.

La realizzazione di tre nuove strade nell'area del P.I.P. delle Terre Perse ha portato la necessità della loro intitolazione. Le prime proposte d'intitolazione erano a Mario Tiso, Antonio Marceglia e San Camillo de Lellis. Tenuto conto che ad Antonio Marceglia è già dedicata la piscina comunale e che a S. Camillo è intitolato l'ospedale dei camillani, si era votata solo l'intitolazione a Mario Tiso, imprenditore lidense, rinviando ad un secondo momento la discussione sulle altre due vie.

Abbiamo orientato la ricerca su una figura che rappresentasse il mondo del lavoro dipendente (dato che la strada si trova nell'area produttiva e che una via è già stata intitolata ad un imprenditore), legata al territorio veneziano e donna, dato che, ripetiamo, nessuna strada del Lido era dedicata ad una donna.

La proposta è stata quindi di intitolare la strada ad Anita Mezzalira, ed è stata approvata con i voti di Rifondazione Comunista, Verdi e Partito Democratico e con l'astensione del centrodestra.


La terza intitolazione, su proposta di Stefano Stipitivich del Pd, è stata attribuita a Giuseppe Mazzariol (critico d'arte, docente, presidente della fondazione Querini Stampalia).



Riportiamo alcune note biografiche di Anita Mezzalira, una bella storia di emancipazione sociale, di classe e di genere:




ANITA MEZZALIRA


da "miserabile" a prima donna assessore del Comune di Venezia


Nata a Venezia il 28 luglio 1886, operaia della Manifattura Tabacchi, dalla quale viene assunta nel 1901 grazie ad un attestato del Comune che ne riconosce la condizione di “miserabile”. Il contatto con la durissima realtà di quel lavoro di dieci, dodici ore al giorno, in un clima reso malsano dalle esalazioni del tabacco, la spinge ad aderire alla Camera del Lavoro.

A 28 anni partecipa in prima fila all'organizzazione dello sciopero delle “tabacchine” del 1914, sciopero nazionale che punta a rivendicazioni che vanno dal salario, alle pensioni, alla salubrità dell'ambiente di lavoro. È lo sciopero più importante della storia della categoria che si protrarrà per oltre due mesi (cessa il 28 giugno del '14).

La sua intensa attività la rende riferimento per le compagne di lavoro, che la considerano la loro rappresentante: verrà quindi nominata segretaria della Lega Tabacchi aderente alla Camera del Lavoro nel 1919 e poco dopo entra nella Commissione Esecutiva dell'organizzazione, diventando così la prima donna ad entrare nella direzione sindacale.

Oppositrice del fascismo, il 4 febbraio 1923 viene arrestata per “attentato alla sicurezza dello Stato”, nel 1926 è sottoposta ad un periodo di due anni di “ammonizione politica” e poi definitivamente espulsa dalla fabbrica il 1 giugno del 1927. Partecipa alla resistenza.

Nel 1945 viene riassunta dalla Manifattura dov'è eletta alla segreteria della commissione interna.

Nel 1946 viene eletta consigliera comunale (seconda per numero di preferenze) nelle liste del Partito Comunista Italiano ed in seguito rieletta altre due volte (1951 e 1956). Nella consiliatura del 1946, la prima dopo la Liberazione, è la prima donna ad entrare in una Giunta del Comune di Venezia (guidata dal sindaco comunista Giobatta Gianquinto) con l'incarico di Assessore Supplente all'Alimentazione.

Nel 1958 è segretaria della Federazione Italiana Pensionati di Venezia.

Muore il 24 novembre del 1962.


mercoledì 8 aprile 2009

Manifestazione per la sanità apartitica o dell'Udc? Rifondazione non partecipa

Pubblichiamo intervento del Segretario del circolo su quanto accaduto oggi pomeriggio alla fiaccolata per la sanità
---
Poiché non amo fare la figura del provocatore, ma nemmeno essere preso in giro, voglio spiegare la mancata partecipazione di Rifondazione Comunista del Lido alla manifestazione per la sanità organizzata oggi pomeriggio dall'Udc.

È stato distribuito nei giorni scorsi un volantino, firmato dall'associazione dei commercianti “Vivere il Lido”, con cui si invitavano “cittadini, associazioni e partiti politici” alla fiaccolata. Ovviamente se i partiti vengono ufficialmente invitati è normale che partecipino con i loro simboli. Peraltro, sulla stampa odierna, la manifestazione, promossa come apartitica, è magicamente diventata “dell'Udc”, ragione in più, per noi, per essere presenti con i nostri simboli, dato che (si può ben immaginare) non vogliamo certo figurare come sostenitori dell'Udc.
La nostra partecipazione alla manifestazione (e quella del Partito Democratico) con le bandiere è stata però impedita, con notevole animosità, coinvolgendo impropriamente anche le forze dell'ordine. Abbiamo quindi ritenuto opportuno non partecipare.
Rifondazione Comunista può dimostrare la propria attività in favore della sanità pubblica lidense, documenti alla mano, ad ogni livello istituzionale (Municipalità, Comune, Regione). Ci chiediamo se chi sostiene la giunta regionale veneta che ha espresso l'attuale direttore dell'Aulss, sposandone quindi le politiche, possa dire altrettanto.

Simone Stefan
segretario Rif. Comunista
Lido-Pellestrina

domenica 29 marzo 2009

Il comune rimanda la vendita dell'Oam. E i soldi per il Palazzo?

Comunicato stampa del 20 marzo.
Il Circolo di Rifondazione Comunista di Lido Pellestrina “G.B. Gianquinto”, a seguito delle dichiarazioni del direttore del Patrimonio del Comune di Venezia, ribadisce le sue forti preoccupazioni sull’operazione di vendita degli immobili e dell’area dell’ex Ospedale al Mare legata alla costruzione del nuovo Palazzo del Cinema.Da notizie pubblicate sulla stampa, veniamo infatti a sapere dal Direttore Luigi Bassetto (non dal Sindaco o dall'Assessore competente) che, “causa crisi economica”, il bando per l’alienazione dell’ex OAM slitterà a fine 2009. Poiché ci vorranno almeno sei mesi per la sua chiusura, trattandosi di gara europea, se tutto andrà bene sapremo chi e a quali condizioni avrà comprato l’area e gli immobili solo a metà 2010. Facciamo peraltro notare che per quell'epoca si saranno già tenute le prossime elezioni comunali!Ci chiediamo nel frattempo come sarà finanziata la costruzione del nuovo Palazzo. Bisogna sempre ricordare che il Comune è già esposto per 27 milioni di euro: a quanto ammontano gli oneri per questo debito? Ci domandiamo inoltre se l'amministrazione comunale non conoscesse ormai da tempo la portata della crisi economica e su quali basi invece ritenga che fra sei mesi si produrranno le condizioni migliori per la vendita dell'ex Ospedale al Mare. È certo auspicabile che fra sei mesi la crisi sia solo un brutto ricordo... ci permettiamo però di dubitare!Pertanto oggi ci troviamo a lavori iniziati senza sapere se effettivamente l'opera (che dovrebbe essere completata per l'anniversario dell'Unità d'Italia, nel 2011!) sia completamente finanziata. E i lavori già stanno incidendo pesantemente sul territorio, in particolar modo ricordiamo il recente abbattimento delle alberature di piazzale del casinò e la parziale distruzione del parco retrostante il cantiere, tutelato dal PALAV e oggi utilizzato come deposito materiali.Pur non essendo contrari alla costruzione del nuovo palazzo, abbiamo sempre evidenziato in tutte le sedi possibili l’arditezza e la pericolosità dell’operazione congegnata da Amministrazione Comunale e Aulss 12, con i suoi riflessi preoccupanti anche sui servizi sanitari dell’Estuario. È infatti sempre stata nostra priorità il mantenimento dei servizi sanitari nelle strutture pubbliche dell'isola, ma oggi, nonostante la vittoria dei cittadini del Lido sulla mancata alienazione del monoblocco (vittoria nella quale rivendichiamo anche un nostro ruolo), purtroppo abbiamo la conferma dei nostri dubbi. Alcuni servizi infatti scompariranno (pediatria, medico rianimatore...) o saranno affidati a strutture private (radiologia). Pensare che, in base agli accordi iniziali, l’Aulss doveva addirittura essere lo speculatore edilizio per l’intera operazione!Cosa dobbiamo aspettarci fra qualche tempo? Un cantiere bloccato quando i danni ambientali sono già stati prodotti? Su tutto questo ovviamente aspettiamo risposte chiare dall'Amministrazione Comunale. È ora di cambiare il modo di considerare il territorio e di ridefinire il concetto di sviluppo: la travagliata e per molti aspetti controversa questione del Quarto palazzo del cinema ci insegni almeno questo.

Simone Stefan
segretario circolo PRC Lido-Pellestrina

sabato 7 marzo 2009

sabato 28 febbraio 2009

In ricordo del compagno Beppe Tasca

Omaggio al compagno Beppe Tasca, fondatore dell'ArciGay, militante dei diritti civili, ambientalista. E COMUNISTA.



Venerdì scorso, sfogliando Il Gazzettino, mia madre sbianca in volto e mi chiede: "Ma è Tasca, è morto!!! Lo sapevi?" Così, con lo stesso stupore incredulo di centinaia di compagne e compagni, ho appreso la fine di un caro amico, morto nel sonno assieme al suo amato cane, a causa di una banalissima fuga di monossido di carbonio dovuta al malfunzionamento della caldaia domestica.
Non lo sentivo dai primi giorni di gennaio. Da quando si era trasferito definitivamente a Marghera e si era ritirato dalla politica attiva, i contatti che manteneva con gli amici e le amiche erano prevalentemente telefonici, e ultimamente per via e-mail.


Fondatore dell'ArciGay durante i primi anni Ottanta, Beppe Tasca si era distinto per il suo attivismo a 360 gradi, lavorando attivamente a far da ponte tra la comunità gay, la sinistra, il volontariato e la società civile. Utilizzando la generosa "copertura" dell'Arci veneziana riesce a rendere visibili le tematiche dell'omosessualità e del diritto alla libertà sessuale e affettiva, collegandola alla lotta per i diritti sociali e civili dell'intera società italiana, praticando una militanza attiva quando essere omosessuali era "pericoloso" e disdicevole (ad esempio, ricordo che prima della legge Basaglia l'omossessualità era considerata una "malattia" da curare mediante botte, psicofarmaci, iniezioni di ormoni ed elettroshock). Allo stesso tempo Beppe e l'ArciGay veneziana si occupò attivamente dei malati di AIDS quando ancora nessuno ne parlava.
Nato monarchico, Beppe diviene comunista negli anni sessanta. "Uguali ma diversi, Diversi ma uguali" era lo slogan veneziano dell'ArciGay da lui coniato, e il biglietto da visita che presentò a tutti nel suo vivere quotidiano. Coniugò l'impegno per i diritti degli omosessuali con una discreta militanza nelle file del PCI, partito dal quale esce dopo la svolta di Occhetto, rifiutando la tessera del PDS. Entra e esce, a varie riprese, dal PRC, con una brevissima parentesi nel Partito Radicale. Si considerava ancora comunista mai pentito, pur confidandomi che faticava a seguire le traversie che avevano colpito il PRC dalla svolta del 2005 fino ai nostri giorni. Deluso dalle nuove leve dell'ArciGay locale che lo avevano di fatto messo alla porta alla fine degli anni novanta dopo anni di dura, efficace e visibile militanza (non è un caso che dopo il suo abbandono l'attività dell'ArciGay sia praticamente scomparsa nel nostro territorio), continuava ad operare nel sociale e nel volontariato, nonostante a 72 anni dovesse ancora lavorare: pur avendo praticato mille mestieri non aveva maturato la pensione minima per vivere!


Troppi sono i ricordi che ho di Beppe, e nel dolore mi risulta difficile ordinarli. Lo conobbi presso i locali mestrini dell'ARCI provinciale nel dicembre 1986, quando l'ArciGay e Legambiente ne facevano ancora parte. Grande fu la mia sorpresa quando lo scoprii iscritto alla stessa sezione del Partito Comunista di Cannaregio! Mi colpì da subito la sua ironia disarmante e la sua profonda e anticonvenzionale cultura, che metteva a proprio agio le/i giovani militanti e gli obiettori della Lega per l'Ambiente (vecchio nome di Legambiente) Circolo Fandango, con cui condivise un lungo percorso concluso nel dicembre 1994 con la radiazione dalle strutture nazionali del circolo veneziano, noto per la sua radicalità, voluta dai vertici nazionali. Ricordo in particolar modo il suo impegno a Mestre nella raccolta di firme dei referendum caccia-pesticidi nel 1989, sia nei banchetti che nel lavoro "d'ufficio", invisibile ma indispensabile. Grande la sua propensione ad aiutare Legambiente o gli studenti della Pantera, mettendo a disposizione le strutture dell'Arci, naturalmente "a scrocco", arrivando a danneggiare un costoso fotocopiatore a furia di stampare migliaia di volantini in carta riciclata contro la caccia! Per non parlare delle migliaia di copie di opuscoli informativi contro l'Aids, con relativi preservativi in omaggio, distribuiti assieme tra il 1989 e il 1990 presso le sedi universitarie a più riprese. Con le inevitabili schermaglie verbali con bigotti, fascistelli e ciellini, in cui Beppe usciva sempre vincente grazie alla sua caustica ironia.
Fin dal 1993 Beppe s'era reso conto che il paese stava pericolosamente scivolando a destra, e considerava deleteria per la libertà di tutti la nascita del Polo delle Libertà. Non a caso la prima riunione veneta per promuovere la prima manifestazione (25 aprile 1994) a Milano contro le destre in difesa della Costituzione fu tenuta nel primo centro sociale gay del Triveneto, il Centro sociale occupato La Vida di S. Giacomo dell'Orio a Venezia, originale laboratorio di idee creato da Beppe e dall'ArciGay dove per anni il movimento gay si incrociò/incontrò con i movimenti della sinistra sociale ed ambientalista veneziana. Tra le tante iniziative di "meticciato culturale" importante fu la copromozione nel 1994, assieme all'associazione Italia-Cuba di Venezia, del primo film cubano distribuito in Italia, Fragola e cioccolato dei registi Tomás Gutiérrez Alea e Juan Carlos Tabío, in cui si denunciava il clima persecutorio subito dagli omosessuali cubani negli anni settanta.


Beppe aveva ideato il primo Gay Pride a Venezia nel 1997, un grande corteo acqueo gioioso e colorato quando ancora parteciparvi non era "di moda", soprattutto tra i "normali". L'Arcigay vinse la scommessa della visibilità, contribuendo a "rompere il ghiaccio" tra il mondo gay e gli eterosessuali favorevoli alla loro causa, seme che i diktat omofobi del Vaticano e delle destre faranno gioiosamente germogliare di lì a pochi anni.


Particolare importanza hanno avuto le lunghe chiacchierate con Beppe e gli esempi concreti di militanza e altruismo che, a dispetto delle centinaia di articoli volantini libri dibattiti e comizi che ingollavamo, sono stati una vera scuola di laicità, tolleranza, libertà e democrazia che ha dato a decine di noi (allora, ahimè!) giovani ambientalisti di sinistra l'opportunità di vedere il mondo in maniera diversa, in un'epoca in cui il Partito Comunista si stava trasformando rapidamente in un soggetto liberaldemocratico e liberista, e l'impegno sociale e ambientalista veniva mutando in business sponsorizzato, serbatoio di voti per scalate istituzionali, opportunità per fare rapide carriere in aziende pubbliche e private, o in sfogatoio settario e avulso dalla realtà.
Beppe il mondo voleva cambiarlo. Cambiarlo, non riformarlo. Perché, come mi diceva spesso, senza la speranza di rivoltare la realtà, il senso del nostro impegno è inutile. Ed è con questo assillo che se ne è andato. Sta a noi non deluderlo, e continuare la lotta, per un mondo libero pregiudizi e barriere sessuali e etniche, a misura dell'uomo e dei suoi bisogni, e non modellato in funzione del Capitale, dell'Industria, della Religione e degli Eserciti.



Flavio Cogo


Lido, passerella di via Lepanto - via Pisani, agosto 1988. Beppe Tasca e Flavio Cogo

giovedì 29 gennaio 2009

Torcinovich lascia la delega all'ambiente

Dopo essermi consultato con il mio partito, ho deciso di rimettere la delega nelle mani del Presidente della Municipalità. A scanso di equivoci, dico subito che la costruzione del Palazzo del cinema e il conseguente abbattimento della pineta non sono la ragione di questa mia decisione.

Ciò che invece ha indotto me e il Partito della Rifondazione comunista a questa decisione è stato, innanzitutto, lo scarso interesse dimostrato dalla maggioranza in Municipalità, salve alcune lodevoli eccezioni, nei confronti delle questioni ambientali, in palese violazione del patto programmatico. Se il buongiorno si vede dal mattino, giusto all’indomani della riconferma dell’amministrazione di centro sinistra per Lido Pellestrina, l’Esecutivo, senza alcuna motivazione plausibile, ha bocciato la mia proposta di ricostituzione del “Gruppo ambiente” che prevedeva la partecipazione attiva di cittadini e associazioni. Eppure, nella precedente consiliatura tale gruppo aveva svolto un apprezzabilissimo lavoro …
Da lì in poi il mio ruolo di delegato all’ambiente è stato più volte misconosciuto e scavalcato in una sorta di autoreferenzialità presidenzialistica. Da ultimo, il caso dell’importante progetto ambientale sulle tegnue realizzato dal Comune col decisivo apporto della Municipalità … all’insaputa del delegato all’ambiente! I miei tentativi di stimolare un lavoro collettivo, “di squadra” sono falliti anche a causa della vuotezza della delega. Finché si trattava di votare innocui documenti, costituenti mere petizioni di principio, non sorgevano problemi; ma quando si è trattato di operare concretamente in difesa del verde e dell’ambiente, magari operando scelte e impegnando risorse, c’erano sempre altre priorità e tutto finiva in studi di fattibilità, mai del resto approntati. Così è stato per il recupero di un’area verde a Malamocco, per dotare il parco di terre perse di un’area cani agibile, per la realizzazione di piste ciclabili

Soprattutto, ciò che è mancato e manca è una visione complessiva e prospettica in cui inserire le varie questioni affrontate. Si procede per scelte singole, senza delineare una comune e condivisa visione di insieme, perché la sintesi è affidata a pochi fedelissimi decisori, per di più ossequioso ai (presunti) poteri forti locali. In questo quadro, l’ambiente particolarmente prezioso di Lido e Pellestrina diventa questione di “valorizzazione”, il che ha finora comportato nella migliore delle ipotesi rendere giardino o “parcheggio a verde” aree che andavano ben altrimenti tutelate.
Eppure, nel programma del centrosinistra che ancora considero e consideriamo valido, gli elementi per una buona politica ambientale c’erano e in misura notevole.

L’ altro riguardo che mi obbliga a rinunciare alla delega è appunto la sua inefficacia pratica. In questi anni, nonostante i miei solitari sforzi per invertire la tendenza, mi sono accorto che non potevo contare su nessun reale potere di intervento. Le Municipalità non sono state fornite di deleghe sull’ambiente. E ciò ha dato luogo a un solo apparente paradosso: l’aumento del potere dei funzionari e degli uffici comunali, a dispetto delle intenzioni di fornire ai cittadini uno strumento di controllo e di decisione politica a loro più vicino. Infatti, le proposte, i suggerimenti e le indicazioni avanzate all’Amministrazione comunale andavano e vanno sempre sottoposte al vaglio del dirigente del settore competente, il quale si riserva di decidete assumendo di fatto il ruolo di decisore politico, nel mentre la responsabilità politica relative alle scelte (o alle non - scelte) rimane comunque in capo al delegato / consigliere. Lo stesso vale all’interno della Municipalità stessa. Non essendovi deleghe specifiche sull’ambiente, tutte le opere e gli interventi che incidevano su questo spesso non venivano neanche anticipati e discussi col Delegato. Così è stato, solo per fare due esempio, per la realizzazione del parco di terre perse e per la bretella per gli autobus dell’ACTV a Malamocco; pure i parcheggi nel verde dell’intervento di Piazze S. Antonio e Traù, inseriti in corso d’opera, sono stati fatti all’insaputa del delegato all’ambiente.

Addirittura anche per cose previste da norme e regolamenti bisogna aspettare il placet degli Uffici: così è per l’affidamento delle aiuole di piazza Traù alla cura dei residenti. Incontri spiegazioni e accordi non sono bastati , adesso la decisione (ripeto: per una cosa prevista dal regolamento per il verde pubblico!) spetta agli Uffici comunali. E intanto gli anni passano.
Quattro ne sono passati da quando ho segnalato la pericolosa discarica dietro il cimitero di Pellestrina, suggerendo di mettere una barra per impedire il suo riformarsi una volta bonificata l’area. La barra non è stata messa, né la bonifica stata fatta, nonostante solleciti, incontri, sopralluoghi e richiami. E che dire dell’impianto fotovoltaico per la piscina energivora di Ca’ Bianca? Ho portato il progetto a costo zero fino all’Assessore ai Lavori pubblici ma non si è potuto fare nulla … bisognava percorrere altre strade … nulla di fatto, insomma.
Quasi due anni di discussioni, a volte anche aspra, è costato l’esame del Piano dell’arenile. La proposta elaborata dalla Municipalità è stata, in quell’occasione, condivisa e articolata in modo dettagliato: ora il Piano è fermo in qualche Ufficio e sono stati annunciati cambiamenti da autorevole membro della Giunta comunale, sulla cui natura nulla ufficialmente si sa. E gli anni passano.

Mi rimane il rammarico per il fatto che tali questioni le avevo individuate e segnalate ancora anni fa ma tali analisi non sono mai state prese in considerazione. Anzi, le prese di posizione politiche mie del mio gruppo politico sono state per lo più ridotte al rango di questioni personali o di semplice ricerca di visibilità giornalistica. Per noi è stato veramente difficile operare in queste condizioni. Tuttavia, poiché riteniamo ancora valido il patto programmatico del centrosinistra a suo tempo siglato, cercherò assieme al mio Gruppo di contribuire alla sua realizzazione dai banchi del Consiglio, anche per rispetto del voto di preferenza che gli elettori mi hanno assegnato.


Venezia Lido, 29 Gennaio 2009


Sergio TORCINOVICH
Consigliere Municipalità Lido e Pellestrina
Gruppo Rifondazione comunista - Sinistra europea

giovedì 8 gennaio 2009

Chiediamo una nuova convocazione della commissione sanità

Al Presidente della IV Commissione
Politiche Sociali ed Educative – Sanità
Pietro BALLARIN

e, p.c. Al Delegato alle Politiche sociali ed educative e sanitarie
Giannandrea MENCINI
MUNICIPALITÀ LIDO PELLESTRINA

Oggetto: Richiesta riunione IV Commissione

Venezia-Lido, 8 gennaio 2009

Notizie di stampa danno ormai per certo il trasferimento del servizio di radiologia presso la struttura privata del S. Camillo. Questa scelta della Regione ci pare quantomeno contraddittoria con le assicurazione di USSL 12 e del Sindaco che promettevano il trasferimento di tutti i servizi sanitari al Monoblocco. Inoltre, ci pare assurdo delocalizzare un servizio così importante in un luogo lontano dal punto di primo intervento, fatto che costringerebbe i traumatizzati a dolorosi, costosi e pericolosi trasporti da una parte all’altra dell’isola prima di venire, se del caso, trasferiti nella struttura ospedaliera del Civile.

Fra la popolazione serpeggia un’altra fonte di preoccupazione, relativa alla sostanziale chiusura del sevizio di rianimazione presso il Punto di primo intervento che non sarebbe più assegnato a medici specializzati. La preoccupazione è anche nostra, sia in quanto cittadini che amministratori. Ci chiediamo infatti cosa potrà succedere in caso di pazienti che necessitino di stabilizzazioni salvavita; ma ci chiediamo anche cosa potrà avvenire, per l’economia turistica, se si venisse a spargere la voce che a Lido Pellestrina mancano i servizi sanitari di base.

Ricordiamo che il territorio della nostra Municipalità, proprio per le sue caratteristiche insulari, ha bisogno di servizi ad hoc e di attenzioni particolari che l’USSL non ha mai dimostrato di avere.

Tutti questi motivi ci inducono a richiedere una riunione della commissione nella quale sia prevista la partecipazione dei massimi responsabili dell’USSL 12 per chiarire le motivazioni di queste scelte e, soprattutto, per permettere al Consiglio di prendere una posizione politica in merito.

Simone STEFAN – Capogruppo

Sergio TORCINOVICH - Consigliere

giovedì 1 gennaio 2009

1 Gennaio 1959 - 1 Gennaio 2009: 50 anni della Rivoluzione Cubana

Oggi cade il cinquantesimo anniversario della Rivoluzione Cubana.


Auguri di buon anno nuovo a tutte e tutti.