venerdì 10 aprile 2009

Via Anita Mezzalira: approvata la proposta di Rifondazione



Per la prima volta una strada del Lido di Venezia viene intitolata ad una donna. Il Consiglio della Municipalità del Lido e di Pellestrina ha approvato la proposta formulata da Simone Stefan a nome del gruppo di Rifondazione Comunista, di dedicare una via ad Anita Mezzalira.

La realizzazione di tre nuove strade nell'area del P.I.P. delle Terre Perse ha portato la necessità della loro intitolazione. Le prime proposte d'intitolazione erano a Mario Tiso, Antonio Marceglia e San Camillo de Lellis. Tenuto conto che ad Antonio Marceglia è già dedicata la piscina comunale e che a S. Camillo è intitolato l'ospedale dei camillani, si era votata solo l'intitolazione a Mario Tiso, imprenditore lidense, rinviando ad un secondo momento la discussione sulle altre due vie.

Abbiamo orientato la ricerca su una figura che rappresentasse il mondo del lavoro dipendente (dato che la strada si trova nell'area produttiva e che una via è già stata intitolata ad un imprenditore), legata al territorio veneziano e donna, dato che, ripetiamo, nessuna strada del Lido era dedicata ad una donna.

La proposta è stata quindi di intitolare la strada ad Anita Mezzalira, ed è stata approvata con i voti di Rifondazione Comunista, Verdi e Partito Democratico e con l'astensione del centrodestra.


La terza intitolazione, su proposta di Stefano Stipitivich del Pd, è stata attribuita a Giuseppe Mazzariol (critico d'arte, docente, presidente della fondazione Querini Stampalia).



Riportiamo alcune note biografiche di Anita Mezzalira, una bella storia di emancipazione sociale, di classe e di genere:




ANITA MEZZALIRA


da "miserabile" a prima donna assessore del Comune di Venezia


Nata a Venezia il 28 luglio 1886, operaia della Manifattura Tabacchi, dalla quale viene assunta nel 1901 grazie ad un attestato del Comune che ne riconosce la condizione di “miserabile”. Il contatto con la durissima realtà di quel lavoro di dieci, dodici ore al giorno, in un clima reso malsano dalle esalazioni del tabacco, la spinge ad aderire alla Camera del Lavoro.

A 28 anni partecipa in prima fila all'organizzazione dello sciopero delle “tabacchine” del 1914, sciopero nazionale che punta a rivendicazioni che vanno dal salario, alle pensioni, alla salubrità dell'ambiente di lavoro. È lo sciopero più importante della storia della categoria che si protrarrà per oltre due mesi (cessa il 28 giugno del '14).

La sua intensa attività la rende riferimento per le compagne di lavoro, che la considerano la loro rappresentante: verrà quindi nominata segretaria della Lega Tabacchi aderente alla Camera del Lavoro nel 1919 e poco dopo entra nella Commissione Esecutiva dell'organizzazione, diventando così la prima donna ad entrare nella direzione sindacale.

Oppositrice del fascismo, il 4 febbraio 1923 viene arrestata per “attentato alla sicurezza dello Stato”, nel 1926 è sottoposta ad un periodo di due anni di “ammonizione politica” e poi definitivamente espulsa dalla fabbrica il 1 giugno del 1927. Partecipa alla resistenza.

Nel 1945 viene riassunta dalla Manifattura dov'è eletta alla segreteria della commissione interna.

Nel 1946 viene eletta consigliera comunale (seconda per numero di preferenze) nelle liste del Partito Comunista Italiano ed in seguito rieletta altre due volte (1951 e 1956). Nella consiliatura del 1946, la prima dopo la Liberazione, è la prima donna ad entrare in una Giunta del Comune di Venezia (guidata dal sindaco comunista Giobatta Gianquinto) con l'incarico di Assessore Supplente all'Alimentazione.

Nel 1958 è segretaria della Federazione Italiana Pensionati di Venezia.

Muore il 24 novembre del 1962.


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