domenica 28 marzo 2010

Ultimo appello al voto

Si è conclusa la campagna elettorale per queste elezioni comunali. In queste settimane ho incontrato tante persone. Persone orgogliose della specificità veneziana, città accogliente e solidale, che non vogliono rassegnarsi a vedere la loro città percorsa da ronde padane e governata solo nei week-end. Persone democratiche che vogliono decidere il futuro della loro città, perché sia vitale, un luogo dove vivere e lavorare, e non si trasformi invece in una specie di parco-divertimenti retto dai gruppi economici che ne sfruttano solo l'immagine. Persone che vogliono vivere in un ambiente salubre e non ammalarsi per aver dovuto respirare i rifiuti tossici di nuovi inceneritori o delle lavorazioni tossiche di Marghera.

Ho incontrato anche tante persone deluse: persone “di sinistra” ma deluse dalla scelta di candidati troppo centristi, deluse dall'allargamento all'Udc, deluse da molte scelte dell'amministrazione uscente, deluse anche dalle troppe divisioni a sinistra. Ancora una volta a costoro ribadisco l'importanza di arginare la destra che ci governa e al tempo stesso rafforzare nel centrosinistra le forze politiche che propongono una effettiva alternativa e che hanno dimostrato negli anni di essere sempre dalla stessa parte.

Vi invito quindi ancora una volta a votare la FEDERAZIONE DELLA SINISTRA (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà).

Simone Stefan

martedì 23 marzo 2010

Il mondo della cultura CON NOI!

Il premio Nobel Dario Fo, l'attrice Franca Rame, l'astrofisica Margherita Hack, l'attore, scrittore e musicista Moni Ovadia, l'attore e comico Paolo Rossi sostengono la Federazione della sinistra



VOTA E FAI VOTARE
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

Chi comanda a Venezia? Speculazioni immobiliari e poteri forti

Ma da chi è governata Venezia? La domanda non è retorica. Sulla città insistono progetti speculativi di vario genere su cui l'amministrazione pubblica e i cittadini sono di fatto esautorati del potere decisionale. Decidono i commissari di governo, decide la Save, decide lautorità portuale, decide il Consorzio Venezia Nuova, decide chi detiene il potere economico. E il Cosiglio Comunale, la Commissione Salvaguardia, i veneziani? Sono “lacci e lacciuoli” da tagliare, come ha recentemente ricordato Massimo Cacciari. In tutto questo la democrazia partecipata, il federalismo con cui tutti si riempiono la bocca, vanno a farsi benedire. Vediamo di tracciare un quadro, necessariamente parziale, di cosa sta succedendo in città.

Il Lido è oggetto di una grande speculazione edilizia, legata alla realizzazione del nuovo palazzo del cinema. Su richiesta del sindaco Cacciari, il governo ha affidato la gestione della realizzazione del palazzo a Vincenzo Spaziante già vicesegretario generale alla difesa e vice capo del dipartimento della Protezione Civile, nonché più recentemente assessore della giunta Loiero in Calabria e presidente di una società di Finmeccanica. Approfittando della nomina a commissario di Spaziante l'accordo tra sindaco e governo ha stabilito di inserire tra le deleghe del commissario anche la possibilità di esaminare qualunque progetto presentato dai privati che possa servire a “valorizzare il territorio”. Pertanto il commissario si trova oggi a gestire la realizzazione del palazzo del cinema, la cosiddetta riqualificazione dell'ex ospedale al mare e in più ha approvato (o si appresta ad approvare) un progetto che riguarda nuove edificazioni sul Parco delle Rose e al Forte Malamocco. Più recente la notizia che il commissario prenderà sotto la sua ala anche l'Isola della Certosa, superando quindi i troppo angusti confini lidensi. I poteri del commissario travalicano i limiti urbanistici, bypassano la commissione salvaguardia, evitano quindi i “lacci e lacciuoli”: l'approvazione dei progetti quindi prescinde da qualunque valutazione di altri organi e dal piano regolatore. Ecco, per esempio, che al Parco delle Rose viene previsa l'edificazione di alcuni condomini e di due garage sotterranei. La contropartita che i privati dovrebbero dare in cambio di cotanta generosità da parte dell'amministrazione, sarebbe la realizzazione di opere di pubblica utilità a loro spese, quale il rifacimento del lungomare.
Al di là comunque della positività o meno dei singoli progetti (anche se forse nuove case popolari a prezzo calmierato, magari per i giovani, sarebbero più utili dei centri benessere), resta il punto che i cittadini sono completamente al di fuori del processo decisionale che interessa il loro territorio e ne sono fuori anche le istituzioni democratiche (consiglio comunale e consiglio della municipalità) che non possono dire una parola in merito ed al massimo possono essere graziosamente informate. Il sindaco ha rivendicato con forza la paternità dell'idea del commissariamento, auspicando l'abolizione della commissione salvaguardia e aggiungendo che: “ce ne vorrebbero di commissari così”. Ma perché allora non abolire direttamente la figura del Sindaco e sostituirla con il più efficiente Podestà di nomina governativa, di mussoliniana memoria?
L'investitore principale di questa operazione è il gruppo finanziario Est Capital, di Gianfranco Mossetto e Federico Tosato, una holding che si occupa di gestione di fondi immobiliari, e che ha acquistato gli hotel Excelsior e Des Bains e l'ex Ospedale al Mare (azionisti Mossetto, presidente 30,25%; Tosato vicepresidente 30,25%; Eta Finance spa 20%; Pulega AD 8,50%; altri 11%) . Il gruppo ha acquisito oltre 100.000 mq di proprietà immobiliari e 350.000.000 euro di investimenti (fonte: sito società).
Il progetto inoltre ha l'espresso sostegno dall'immobiliare Antonio De Martino che ha acquisito la proprietà del Parco delle Rose. De Martino è esponente di riferimento dell'Udc lidense e presidente dell'associazione “Vivere il Lido” che raccoglie la maggior parte dei commercianti del Gran Viale.
La maggior parte delle forze presenti in consiglio di municipalità, Pd in testa, con la sola esclusione di noi e dei verdi, ha espresso grande favore rispetto a questa situazione identificando un proficuo circolo virtuoso tra pubblico e privato. La nostra preoccupazione è invece appunto la mancata possibilità dell'ente locale di influire su scelte attorno alle quali gravitano interessi economici veramente rilevanti.

Accanto ai temi della “valorizzazione del Lido” una grande variante al piano regolatore che ha interessato il comune di Venezia nei mesi scorsi è stato il cosiddetto quadrante tessera. Una serie di associazioni ambientaliste hanno rilevato che tale operazione interesserà un'area di oltre 100 ettari con una edificabilità di oltre un milione di mq (1.085.000) in aggiunta all'attrezzatura polivalente per lo stadio e i grandi spettacoli. Si andrà quindi a quadruplicare la superficie urbanizzata prevista per la grande attrezzatura polivalente per la quale il piano regolatore comunale vigente già destina un'area di 274.000 mq.
Anche qui l'interesse economico dei privati risulta prevalente rispetto alla volontà delle comunità locali, tanto che i tecnici che hanno redatto la variante pare siano stati incaricati dai privati interessati. La Municipalità di Favaro ha decisamente espresso la propria contrarietà al progetto, che prevede una vastissima area di nuove edificazioni che modificheranno profondamente la vita della popolazione, lamentando il non coinvolgimento nel processo decisionale. Sempre da parte della Municipalità è stato anche paventato un rischio idrogeologico connesso alle nuove edificazioni, stante la morfologia di un territorio soggetto a bonifica meccanica e che costituisce il tratto terminale del bacino scolante veneto. Un eventuale ulteriore impermeabilizzazione del territorio, specialmente in seguito all'eventuale ampliamento dell'aeroporto, potrebbe acuire il rischio già presente di inondazioni, come dimostrato dalle alluvioni del settembre 2006 e 2007. Nell'ambito di questo progetto si inserisce infatti la proposta di realizzazione di una nuova pista dell'aeroporto, opzione di cui da più parti si contesta la necessità effettiva, paragonando il traffico aereo su Venezia con quello di altri aeroporti internazionali.
I principali attori economici in questo caso sono il Casinò di Venezia, tramite un'immobiliare da esso posseduta, e la Save, spa aeroportuale, che hanno espresso la dichiarata volontà di utilizzare tale operazione per “produrre risorse”. Per quanto riguarda il comportamento dell'amministrazione comunale sul tema, pur essendoci stata effettivamente l'approvazione del Consiglio Comunale, al contrario di quanto avvenuto per il Lido, è certamente sospetta la brusca accelerazione imposta all'approvazione, peraltro a fine mandato.
Il progetto di portare le olimpiadi del 2020 a Venezia, scaturito improvvisamente, va inserito in questo contesto e quindi nel quadro della nuova urbanizzazione di Tessera. Credo che, rispetto all'entusiasmo espresso da più parti, la prudenza sia d'obbligo: abbiamo ancora vivo il ricordo delle speculazioni di Italia '90!

Accanto a tutto ciò non va poi dimenticato il tema del Mose, che pare scomparso dalla discussione politica, visto lo spedito procedere dei lavori. Forse le possibilità di fermare la realizzazione dell'opera sembrano ormai poche, ma è invece vero che tutta la parte meccanica ed le paratie devono ancora essere costruite. Se ci fosse la volontà politica, l'ecomostro potrebbe essere ancora fermato. Secondo quanto riferito dall'associazione AmbienteVenezia in una recente conferenza stampa per i candidati alle comunali (a cui, per inciso, ero l'unico candidato presente) nuovi studi dimostrerebbero che l'oscillazione delle paratoie, al verificarsi di specifiche condizioni metereologiche e di marea, potrebbe essere assai maggiore dei 5-6 gradi previsti. Questo comporterebbe l'ingresso di una notevole quantità di acqua in laguna anche a Mose chiuso (vanificando quindi l'utilità dell'opera) e addirittura il rischio di ribaltamento di una paratia. Finora non si è avuta alcuna risposta scientifica a questa analisi da parte dei progettisti del Mose, nonostante la richiesta avanzata di un confronto tecnico-scientifico. Non mi dilungo sul tema (chi interessato può ascoltare nella sezione “video” del gruppo Facebook il mio intervento alla festa di Liberazione di Firenze) ma è chiaro e attualissimo il problema della situazione abnorme rappresentata dall'esistenza di un concessionario unico delle opere di salvaguardia, che opera al di fuori della normativa sulla concorrenza, e che esercita un potere economico rilevantissimo in città, resta intatta. E riguardo al tema del Mose deve ancora aprirsi tutta la partita delle opere di compensazione, su cui non mi sembra si sia ancora aperta nessuna discussione ampia e fattiva. L'attenzione sul Mose va tenuta alta, così come la denuncia dei danni che cagionerà e degli interessi economici che muove.

Ma sempre in ambito di speculazioni immobiliari bisogna anche sottolineare come negli ultimi anni il bilancio del comune di Venezia si sia mantenuto anche grazie alle alienazioni di immobili. Dopo le cartolarizzazione della giunta Costa, il comune ha continuato a vendere, fino a giungere a creare un fondo apposito, finalizzato alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale e alla sua vendita al momento della realizzazione delle condizioni migliori. Questo può anche essere fatto una tantum per finanziare spese d'investimento: sorge però un problema quando il comune dipende dalle alienazioni immobiliari, soprattutto se poi deve andare... in affitto, come è accaduto per alcuni uffici.

Per quanto riguarda il tema ambientale, anche se non più gli aspetti legati alle speculazioni immobiliari, penso sia utile citare, se non altro perché notizia recente, la annunciata rimessa in funzione dell'inceneritore SG31 di Marghera. Stiamo ancora pagando l'inquinamento dell'inceneritore di Sacca Fisola: il tratto di laguna attorno alla sacca dov'era situato è una delle più inquinate da diossina. L'inceneritore sg31 brucerà rifiuti tossico-nocivi che arriveranno da tutta Italia e si prevedono 100.000 tonnellate all'anno. L'incenerimento dei rifiuti produce l'emissione di sostanze tossiche e di polveri sottili che è dimostrato nel lungo termine aumentano la mortalità generale per cause cardiovascolari e respiratorie, nonché per tumore. La riapertura dell'inceneritore quindi pone una nuova fonte di inquinamento in un'area già fortemente minata e che invece va bonificata e recuperata, in primis attraverso le politiche di riconversione del polo chimico, così come da sempre avanzate dal nostro partito. È necessario quindi opporsi a questa ipotesi e dobbiamo invece farci promotori di politiche finalizzate al riciclo dei rifiuti e quindi alla riduzione della quantità di rifiuti da smaltire.

Simone Stefan

candidato Federazione della Sinistra
consiglio comunale di Venezia
consiglio della Municipalità del Lido e di Pellestrina

Banchetto al mercatino

Questa mattina abbiamo organizzato un banchetto elettorale al mercatino del Lido. Pubblichiamo alcune foto.



Roberto Stefan



Stefano De Piccoli

Spritz Hour dei Giovani Comunisti



Ottima riuscita dello spritz hour pre-elettorale dei Giovani Comunisti di Venezia a S. Margherita, lo scorso 19 marzo. Presenti i compagni GC del nostro circolo Sandra Gaetani (candidata alla Municipalità) e Simone Stefan (candidato al Consiglio Comunale e alla Municipalità). A Venezia ci sono ancora tanti giovani antifascisti e di sinistra che vogliono (e devono) dir la loro!



I Candidati GC

I No Mose accolgono Brunetta: doveva parlare all'auditorium S. Margherita ma ha rinunciato


Punti programmatici delle/dei Giovani Comuniste/i


agli spritz. I compagni del nostro circolo Flavio Cogo e Nicola Calenda



Candidati: Simone Stefan, Sandra Gaetani

lunedì 8 marzo 2010

Oggi Giornata Internazionale della Donna

Oggi Giornata (e non Festa!) Internazionale della Donna, ricordando le lotte del passato e preparando quelle del futuro, contro la violenza e il patriarcato, per una sempre maggiore uguaglianza. Grazie donne!

Contro il decreto salva-liste


Il 6 marzo scorso abbiamo presentato a Mestre la lista della Federazione della Sinistra per le elezioni comunali. Abbiamo poi organizzato una manifestazione in Piazza Ferretto contro il decreto salva liste del PDL.

La legge NON è uguale per tutti e il presidente Napolitano avvalla l'ennesimo provvedimento ad hoc per salvare Berlusconi e i suoi. Sicuramente se ad arrivare fuori tempo o a mancare di firme fossero state le liste di qualche forza "minore" ora questa sarebbe fuori. Incapaci ed imbroglioni! E governano il paese...

Sullo striscione VERGOGNA DECRETO TRUFFA

venerdì 5 marzo 2010

Astensionismo: autolesionista e controproducente

In seguito alla ricandidatura di Giovanni Gusso a presidente della Municipalità del Lido e di Pellestrina, avvenuta in seguito agli accordi stipulati a livello comunale della coalizione del centrosinistra, diversi aderenti a Rifondazione Comunista hanno annunciato la loro astensione alle elezioni municipali. La candidatura di Gusso, così come quella di Orsoni a sindaco, non è certo la più rappresentativa per la sinistra (ed uso un eufemismo) e peraltro è bene ricordare che la Muncipalità del Lido e di Pellestrina è stata l'unica in cui Rifondazione Comunista ha scelto di uscire dall'esecutivo, in contrasto con le scelte in materia di sanità e ambiente.

L'astensione tuttavia impedirebbe la rappresentanza in consiglio municipale delle istanze che il Prc ha portato avanti in questi anni. Il parallelo con la situazione comunale, che ci vede sostenere un candidato centrista come Giorgio Orsoni, è evidente. L'importante è che le forze progressiste di sinistra siano rappresentate e determinanti, in grado quindi di influenzare le decisioni. L'astensione non solo darebbe un concreto vantaggio ai partiti della destra, ma appunto impedirebbe, in caso di vittoria del centrosinistra, una reale rappresentanza delle posizioni di sinistra. Riporto di seguito il mio intervento sulla situazione lidense, ripreso da il Gazzettino e da La Nuova.

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Intervengo in merito all'articolo “Gusso si ripresenta, la sinistra si ribella”. Sono noti i motivi di contrasto che ci sono stati tra Rifondazione Comunista e il presidente Gusso nel corso della precedente consiliatura, (in particolare in tema di ambiente, sull'operazione finanziaria Palazzo del Cinema-Ospedale al Mare, sulle modalità di coinvolgimento dei cittadini...) così com'è noto il tentativo di Rifondazione Comunista di costruire un'ipotesi di presidenza diversa, che garantisse una discontinuità rispetto ai temi citati. L'accordo sulla ripresentazione di Giovanni Gusso è avvenuto a livello comunale e non lidense, nell'ambito del quadro complessivo delle sei municipalità. La scelta di presentare comunque la lista Rifondazione-Comunisti Italiani al Lido e a Pellestrina è dovuta, oltre che alla considerazione della necessità primaria di evitare la conquista del nostro territorio da parte della destra e della Lega, anche e soprattutto all'accordo in cinque punti raggiunto (e garantito) a livello comunale riguardo ai temi controversi, con particolare attenzione verso le operazioni speculative che interesseranno il Lido in un prossimo futuro. Ci candidiamo quindi ad essere garanti di quei punti, in coerenza con le posizioni da noi espresse e sostenute nel precedente quinquennio. Perché questo avvenga è però necessario che la Federazione della Sinistra (Prc-Pdci) sia rappresentata e determinante in Consiglio, pertanto considero l'opzione astensionista lesiva e controproducente, in quanto impedirebbe la rappresentanza delle nostre posizioni.

Simone Stefan
segretario Rifondazione Comunista
Lido-Pellestrina

Non voteremo per la municipalità

Pubblichiamo l'intervento di alcuni compagni del circolo che hanno scelto il non voto alle prossime elezioni della Municipalità

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Non voteremo per il centrosinistra alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio della Municipalità di Lido Pellestrina. Non voteremo neanche a destra; semplicemente, non ritireremo la scheda.

La vicenda della designazione del Candidato Presidente della coalizione si è conclusa nel più avvilente e peggiore dei modi. Nell’unica Municipalità in cui forte si era levata la richiesta di una svolta nell’amministrazione del decentramento nel segno di una discontinuità col recente passato, la coalizione allargata al centro con l’UDC ripropone il vecchio Presidente che molti aveva lasciato perplessi per la sua per lo meno scarsa attitudine a considerare gli interessi generali della popolazione e del territorio, avendo egli sempre privilegiato il rapporto con i “poteri forti”, in special modo quelli della vecchia e nuova speculazione urbanistico – immobiliare.

La nostra non è una posizione puramente ideologica: sono i fatti, a tutti ben noti, a condurci a queste considerazioni. Ricordiamone alcuni:

- l’assoluta mancata aderenza ai programmi sottoscritti;

- la conseguente ambiguità sulla questione sanitaria, in particolare sul rapporto pubblico / privato, superata solo a seguito dell’ampia e trasversale mobilitazione popolare che chiedeva la difesa del Monoblocco senza se e senza ma;

- la non volontà di tutelare gli spazi verdi (ad es., il giardino storico del casinò), considerati aree da riempire con nuove costruzioni, parcheggi, cantieri, nel segno della “valorizzazione” e del “recupero” speculativi;

- l’entusiasmo incondizionato per operazioni urbanistiche che modificheranno l’assetto del territorio con l’aggravante dell’espropriazione del ruolo degli enti pubblici rappresentativi, ruolo che viene assegnato a un Commissario governativo che non deve rendere conto a nessuno;

- l’incapacità di pensare una seria ed efficace politica del traffico e della viabilità, a fronte di dati sull’inquinamento dell’aria quanto meno allarmanti;

- un appiattimento stucchevole sulle posizioni dell’Amministrazione centrale, indicativo di subordinazione culturale e di mancanza di prospettive strategiche di una qualche consistenza.



Oggi il Lido è tutto un cantiere e il peggio deve ancora arrivare. Se si sta costruendo l’isola del futuro (ma quale futuro?), è certo che il presente è assai triste e faticoso.

Altre soluzioni erano percorribili, meno traumatiche e maggiormente in grado di rendere coeso il raggruppamento. Ma non si è voluto dare ascolto a motivate e argomentate istanze, per cui ancora una volta dobbiamo registrare che è prevalsa la logica spartitoria sul rispetto delle specificità delle realtà locali.

Ciò che lascia maggiormente stupefatti è il fatto che nessuna forza politica abbia saputo resistere concretamente a questa china e che neanche dalla società civile, come invece ci sarebbe potuto aspettare data l’attenzione per le tematiche ambientali, sia pervenuto un segnale preciso e coerente di opposizione nella direzione della discontinuità.

Non voteremo a destra ma non voteremo neanche per questa coalizione che perseguirà gli obiettivi tipici della destra.





Venezia, 28.02.2010



Bruno AMENDOLA

Alessandro BIASIOLI

Oriella BUSETTO

Salvatore LIHARD

Sergio TORCINOVICH

Gianni VENEZIALE

Eliana ZENNARO

I 5 punti per la Municipalità del Lido e di Pellestrina

La Federazione della Sinistra, unitamente alla lista In Comune con Bettin, ha accettato di entrare nella coalizione del centrosinistra lidense in seguito all'approvazione a livello comunale dei punti programmatici che seguono. Ci candidiamo ad essere sentinelle della realizzazione di questi punti, garantiti comunque a livello comunale.

1. Rafforzare e rilanciare la partecipazione cittadina


La nuova Municipalità del Lido e di Pellestrina deve essere capace di ascoltare e di dar voce ai bisogni dei suoi abitanti e di interpretarli traducendoli in nuove forme di esercizio della democrazia.

La prossima Amministrazione si impegnerà a rendere effettivo il diritto alla partecipazione dei cittadini e delle loro espressioni associative, siano esse economiche, di categoria, culturali, sociali e a difesa dell'ambiente.

Con questo fine andranno rafforzati e rinnovati alcuni strumenti di democrazia diretta: dalla convocazione di periodiche assemblee cittadine, su temi di forte rilevanza per la comunità del Lido, alla promozione del bilancio partecipato, come momento permanente di valorizzazione della cittadinanza attiva e come strumento di successiva rendicontazione delle proposte e delle scelte effettuate, all’istituzione di uno sportello ad hoc per raccogliere tutte le istanze poste dai cittadini del Lido.

La democrazia e la partecipazione cittadina sono il bene più prezioso della comunità: nessuna deroga può essere pertanto consentita e nessuna gestione commissariale governativa può estendersi aldilà delle competenze e responsabilità assegnate.


2. Una visione coerente del governo del territorio


Il patrimonio territoriale del Lido e di Pellestrina deve essere concepito come un bene comune indivisibile. La salvaguardia naturale e/o monumentale non può essere disgiunta da una coerente gestione unitaria dell’intero territorio amministrativo; ciò significa innanzitutto impedire qualsiasi trasformazione distruttiva privilegiando esplicitamente il recupero e il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente. L’indicazione programmatica che informerà l’operato della prossima amministrazione sarà di assicurare una effettiva e permanente prevalenza dell’interesse pubblico per tutte e per ognuna delle scelte amministrative adottate.


3. La condivisione delle scelte urbanistiche


Le scelte urbanistiche dovranno essere ricondotte nell’alveo delle normali procedure urbanistiche: ciò significa che la logica del commissariamento è da considerarsi estranea e dannosa per lo sviluppo armonico ed equilibrato della comunità locale. In particolare, la prossima amministrazione si prodigherà per un controllo costante delle trasformazioni urbane più sensibili (area ex Ospedale al Mare, aree militari dimesse, etc.) e chiederà la revoca di tutti i compiti del Commissario che esulino dalla realizzazione del Palazzo del Cinema.


4. La solidarietà come elemento di aggregazione sociale


Per affermare una più alta qualità della vita in comunità, è indispensabile un rinnovato sforzo in materia di politiche sociali. L’attenzione alle fasce di popolazione più fragili ed esposte alle difficoltà economiche e al disagio sociale costituirà un punto caratterizzante per la nuova Amministrazione.

Il volontariato sarà valorizzato e reso sinergico rispetto ai servizi sociali in essere. La crescita di maggiori e potenziati spazi pubblici da destinare alle associazioni locali costituirà un contributo effettivo allo sviluppo comunitario.


5. La sanità e il diritto alla salute come diritti inalienabili


La prossima amministrazione si impegna ad assicurare in modo concreto e preciso il potenziamento dei servizi che costituiscono il servizio sanitario di prossimità. Ciò significa, in particolare, il ripristino di alcuni servizi essenziali (idroambulanza di stanza al Lido e presenza del medico rianimatore 24 ore su 24).

Il “Monoblocco” per il Lido e la sede del “Distretto” per Pellestrina, dovranno continuare ad essere i contenitori di riferimento a garanzia del diritto alla difesa della salute di ogni abitante delle isole.