venerdì 7 dicembre 2012

Voto sulla Favorita: precisazione di Sebastiano Bonzio

Pubblichiamo la precisazione del nostro capogruppo in Consiglio Comunale, Sebastiano Bonzio, sul voto espresso sulla vendita dell'area della Favorita.
 
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Car* tutt*,
 
venuto a sapere che si sta diffondendo una voce che riporta un mio voto favorevole alla vendita della Favorita al Lido,  VOGLIO CATEGORICAMENTE SMENTIRE QUESTA LEGGENDA METROPOLITANA e tengo a precisare, a nome del gruppo Federazione Della Sinistra, che ho sostenuto gli emendamenti che cercavano di modificare la filosofia della delibera e NON HO PARTECIPATO AL VOTO PER LA SOLA RAGIONE CHE, NON ESSENDOCI I NUMERI PER BOCCIARE LA PROPOSTA E RITENENDO CERTO IL RICORSO ALLA MAGISTRATURA CONTABILE (NON CERTO CAMPATO IN ARIA), IL NON VOTO E' PIU' SIGNIFICATIVO DI UN VOTO CONTRARIO CHE PER LA GIURISPRUDENZA IN MATERIA COMPORTA L'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA'. FACCIO ALTRESì NOTARE CHE ANALOGAMENTE NON HO AVVALLATO IL BILANCIO DEL COMUNE DI VENEZIA 2012
Un saluto a pugno chiuso,
 
Sebastiano Bonzio

martedì 20 novembre 2012

20 novembre: raccolta firme

Dopo l'appuntamento di sabato scorso in Gran Viale Santa Maria Elisabetta, continua martedì 20 mattina al mercatino di Riva Corinto la raccolta di firme per i referendum.

VENITE A FIRMARE! DIFENDIAMOCI DALLA CRISI E DAL MONTISMO CHE LA AGGRAVA!

venerdì 9 novembre 2012

10 novembre: raccolta firme per i referendum

Domani, sabato 10 novembre, un banchetto di Rifondazione Comunista sarà in piazzetta Lepanto per raccogliere firme per i quattro referendum:

PER DIFENDERE I DIRITTI CONQUISTATI IN ANNI DI LOTTA, CONTRO LA RICATTABILITA' DEI LAVORATORI

-Per la reintroduzione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori: obbligo di reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa

-Per l'abolizione della possibilità di derogare al Contratto Nazionale di Lavoro

PERCHE' LA PENSIONE E' UN DIRITTO

-Per l'abolizione della riforma capestro delle pensioni

CONTRO I PRIVILEGI DELLA CASTA

- Per l'abolizione della diaria dei parlamentari

venerdì 21 settembre 2012

Teatro Marinoni e sfregi alla legalità

Apprendo da il Gazzettino (del 20 settembre 2012) come il vicepresidente della Municipalità Bodi consideri l'occupazione del Teatro Marinoni uno “sfregio alla legalità”.

Premetto che mi pare che tale sfregio alla legalità sia di assai minor entità dello sfregio “della” legalità, rappresentato dallo scandalo della legalissima operazione Ospedale al Mare-palacinema, sostenuta con ampio consenso bipartisan anche da parte delle forze politiche oggi in maggioranza in Municipalità, che ha visto come unico risultato tangibile la realizzazione del buco costato quasi quaranta milioni di euro.

Entrando nel merito, rilevo che lo “sfregio degli occupanti” ha consentito il recupero alla pubblica fruizione di un edificio storico segnato da anni d'incuria e la sua difesa dalla devastazione sistematica a cui sono andate incontro le altre strutture abbandonate dell'ex ospedale: ha impedito, per esempio, che si ripetessero eventi analoghi alla “scomparsa” della via crucis dalla chiesa e della scultura del leone marciano dal giardino. Lo “sfregio” poi, oltre ad offrire un programma culturale di tutto rispetto, ha messo a disposizione del Lido una sala dove organizzare iniziative, dibattiti ed eventi, quella sala pubblica di cui tanto si sente l'esigenza da parte del mondo associativo lidense e che a tutt'oggi non esiste in strutture comunali.

Auspico che il vibrato appello del Vicepresidente al ripristino della legalità sia volto non ad ipotesi di sgombero, che priverebbero il Lido di una ricchezza (sociale oltre che architettonica) e riprecipiterebbero il Marinoni nel suo antico stato d'abbandono, ma vada piuttosto verso il sostegno da parte della Municipalità delle richieste di chi ha recuperato quello spazio, esplicitate in una petizione, per l'ufficializzazione della gestione collettiva dell'auditorium e per impedirne la vendita a privati.



Simone Stefan

segretario Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra

Venezia-Lido


Festa di Liberazione: alcune foto dei compagni del circolo del Lido

Il dibattito sulla TAV il 31 agosto, con Checchino Antonini, giornalista di Liberazione; Marco Simionato, coordinamento No Tav Venezia-Trieste; Simone Stefan, segretario circolo del Lido di Rifondazione Comunista; Rosa Rinaldi, segreteria nazionale Rifondazione Comunista; Gianni Foffano, onsigliere comunale di Quarto d'Altino, Rifondazione Comunista.  
 Il banchetto dei Giovani Comunisti: Simone Stefan e Giovanna Piccoli
Flavio Cogo al banchetto del comitato No Grandi Navi, con Luciano Mazzolin, dell'Associazione Ambientevenezia
Federico Di Giandomenico in cucina, con Sofia Marri

Gianni Veneziale (a destra) ascolta un dibattito con l'inseparabile cagnolina Asta.


La festa, con grande successo di pubblico si è tenuta dal 24 agosto al 2 settembre in campo S. Giacomo da l'Orio. Di particolare rilievo i due dibattiti con Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: il primo con Pierre Laurent del Front de Gauche e con Gianni Rinaldini dirigente della Fiom-Cgil, il secondo con Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom-Cgil e Alexis Tsipras, leader della Federazione della Sinistra Radicale greca - Syriza. Il video completo del secondo dibattito è interamente scaricabilem dal sito provinciale del partito http://www.prcvenezia.org

domenica 8 luglio 2012

Dibattito pubblico: quale futuro per l'isola?

QUALE FUTURO PER L'ISOLA? ESISTE UN'ANOMALIA DEL LIDO?
E' POSSIBILE INTERVENIRE SULLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL NOSTRO TERRITORIO? E COME?
Presentazione delle osservazioni al Piano d'Assetto Territoriale del Comune di Venezia riguardanti il Lido, sottoscritte dal circolo "P. P. Pasolini" di Sinistra Ecologia e Libertà, dall'Associazione "In Comune", dal circolo di Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra del Lido, dal Collettivo del Teatro Marinoni, dal Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Lido.

pareciperanno:

GIANFRANCO BETTIN, assessore del Comune di Venezia
SEBASTIANO BONZIO, consigliere comunale della Federazione della Sinistra
BEPPE CACCIA, consigliere comunale di In Comune
ROBERTO D'AGOSTINO, architetto
FEDRICA DI PIAZZA, dell'Associazione "InComune"
SALVATORE LIHARD, del Coordinamento "un Altro Lido è possibile"
SANDRO MANONI, architetto
AMERIGO RESTUCCI, rettore IUAV
SIMONE STEFAN, segretario del Circolo di Rifondazione Comunista - Fed. della Sinistra- Lido
MARCO ZANETTI, architetto
un rappresentante del Comitato "Marinoni Bene Comune"

modera RENATA MANNISE, coordinatrice del Circolo "P.Pasolini"

12 luglio 2012, ore 20.30
Teatro Marinoni (Ospedale al Mare)
Lido 

Partecipate numerosi

venerdì 29 giugno 2012

Campo dei Lagunari al Lido: area sotto sequestro e cumuli di materiale

In seguito alla segnalazione del nostro circolo, il nostro consigliere comunale Sebastiano Bonzio ha presentato un'interrogazione sulla situazione del cosiddetto Campo dei Lagunari, tra via Renato Morandi, via Giannantonio Selva (la strada del Ferry Boat) e riviera S. Nicolò. Che c'è sotto i teli bianchi?

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il campo dei Lagunari situato al Lido di Venezia tra via Selva, via Morandi e la riviera S. Nicolò, vicino all'approdo del Ferry Boat, veniva utilizzato come deposito materiali per i lavori del nuovo palazzo del cinema e oggi l'area, zona Militare, è stata posta sotto sequestro giudiziario e al suo interno sono ben visibili dei cumuli di materiali coperti da teli bianchi.
Durante i lavori preliminari alla costruzione del nuovo Palacinema sono stati ritrovati dei pezzi di amianto nel sottosuolo, e, anche per questo, alcuni cittadini residenti della zona si dicono fortemente preoccupati per la possibile presenza di amianto tra i materiali stivati sotto i teli;
Per questo con l'interrogazione allegata interroghiamo il Sindaco per sapere:


- se sia a conoscenza della presenza di tali depositi di materiale ricoperti da teli bianchi e di che materiale si tratta;

- se il sequestro dell’area sia riconducibile alla presenza di amianto tra i materiali stivati sotto i teli;

- cosa intenda fare per informare i residenti della pericolosità, o meno, di tali depositi di materiale.


Sebastano Bonzio
Federazione della Sinistra Veneta





lunedì 25 giugno 2012

Il futuro del Lido di Venezia, tra buchi nell'amianto e buchi finanziari

Credo che il minuetto di opinioni, smentite, battaglie legali, “buchi” nell’amianto e “buchi” finanziari, mezze minacce e falsi moralismi al quale stiamo assistendo confermi la validità e la fondatezza della posizione assunta in tempi non sospetti dalla Federazione Della Sinistra di Venezia in sintonia con i Comitati che hanno sempre guardato oltre i “miserabili” vantaggi di parte che queste enormi operazioni o meglio speculazioni edilizie e finanziarie nascondono. 

Ribadiamo con forza e convinzione che la FDS non ha mai avvallato le scelte dell’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Massimo Cacciari, votando contro alle delibere collegate al progetto di “rinascita (?)” del Lido, presentando interrogazioni e avvallando possibili alternative a questo groviglio pazzesco di conflitti d’interesse, o da quella attuale cui (pur facendo parte della maggioranza) non abbiamo lesinato il voto contrario al Pat adottato non condividendo l’eccessiva disponibilità rispetto ad una filosofia di gestione del territorio che preferisce dialogare con i poteri forti piuttosto che con i cittadini.

Siamo convinti che la tutela dei beni comuni quali l’ambiente, la sanità e il lavoro non possa e non debba essere confusa con operazioni che sono utili soltanto per quei soggetti (che si contano sulle dita di una mano) che le promuovono.

La Federazione della Sinistra è impegnata a fermare quest'opera di stravolgimento del territorio e dei suoi delicati equilibri, a partire da una netta revisione dell’attuale progetto di “rinascita (?)” del Lido, per riportare al centro l'interesse collettivo, ripristinare nelle mani dell'Amministrazione Comunale le leve di governo dei processi di pianificazione e arrivare, finalmente, a un progetto diverso, sostenibile, come chiede la città. Una volontà che confido venga condivisa anche da quelle forze politiche che "obtorto collo", con l'intento di ridurre il danno, hanno avvallato mediazioni che oggi dimostrano di essere impraticabili, essendo basate su un rapporto disarmonico tra gli attori in gioco che può essere riequilibrato solo se le Istituzioni locali, Comune di Venezia in primis, decideranno di governare le dinamiche che interessano i loro territori avendo come obiettivo di fondo il soddisfacimento del bene comune e non l'eterna rincorsa di pulsioni speculative che, in ultima analisi, finiscono sempre con l'impoverire il territorio.


Sebastiano Bonzio

giovedì 14 giugno 2012

Chiude il San Camillo? L'interrogazione di Bonzio

Allo scrivente gruppo è giunta la notizia che la proprietà dello storico “Ospedale Neuroriabilitativo - Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico” San Camillo ha deciso di chiudere la propria attività e sede del Lido di Venezia per trasferirsi a Noale dove sembra abbia già trovato una struttura idonea ad ospitarlo.

La storia e la qualità dei servizi erogati dall’Ospedale San Camillo dimostrano con evidenza l’importanza che riveste la presenza di una struttura di tale eccellenza all’interno del complesso territorio lagunare veneziano.



Il trasferimento del San Camillo dal Lido di Venezia a Noale comporterebbe pesantissime ripercussioni occupazionali in un territorio “delicato” come quello insulare e, con ogni probabilità, rappresenterebbe il definitivo colpo di grazia a quel che oggi resta della Sanità a Venezia città storica ed Isole, che vede proprio nel San Camillo il suo fiore all’occhiello nonché uno degli ultimi “baluardi” sanitari.

Per questo con l'interrogazione presentata oggi chiediamo al Sindaco se sia a conoscenza del fatto e cosa intenda fare per scongiurare il trasferimento dell'ospedale.

Sebastiano Bonzio
capogruppo Federazione della Sinistra

Solidarietà al Centro Sociale Morion

Domenica mattina è stata lanciata una molotov, fortunatamente non esplosa, negli spazi del centro sociale Morion. La solidarietà del nostro circolo.

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Voglio esprimere la piena solidarietà del circolo del Lido di Rifondazione Comunista e mia personale ai compagni del laboratorio occupato Morion per l'attacco subito. Sono certo che un atto così vigliacco (oltre che irresponsabile) contro una delle realtà più vitali della nostra città sul piano politico e sociale, non indebolirà la determinazione nelle lotte che stanno conducendo.

Simone Stefan
segretario circolo Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra, Lido-Pellestrina

11.06.2012

sabato 2 giugno 2012

Il falso impegno per l’ambiente e le vere violazioni della legalità internazionale di Sodastream

Abbiamo appreso che il Comune di Venezia ha dato il patrocinio all’evento promozionale "Join the Stream", organizzato domenica 27 maggio, che prevedeva la ripulitura della spiaggia degli Alberoni a Venezia. Questo evento è stato organizzato da Sodastream, un’azienda israeliana che produce gasatori per l'acqua di rubinetto, nel quadro di una imponente campagna pubblicitaria che prevede una serie di eventi simili in diverse città italiane.

Ci stupisce vedere il Comune di Venezia coinvolto in una strategia di marketing attraverso cui Sodastream punta ad accreditarsi come azienda impegnata per la sostenibilità ambientale. Infatti, dietro a questa facciata di impresa socialmente responsabile, Sodastream nasconde una brutta verità: Sodastream ha il suo principale impianto di produzione nei Territori palestinesi occupati nell’insediamento israeliano illegale di Ma'aleh Adumim. In questo modo si rende complice dell’occupazione e trae profitti dalla sistematica violazione dei diritti umani basilari del popolo palestinese e del diritto internazionale.[1]

La campagna pubblicitaria in Italia, su cui Sodastream ha investito 3 milioni di euro per il 2012,[2] cerca di fare leva su questa immagine di “azienda ecologista” organizzando iniziative che puntano a coinvolgere persone e organizzazioni che in buona fede pensano di partecipare semplicemente ad azioni a favore dell’ambiente. In alcuni casi le organizzazioni ambientaliste sono state coinvolte a loro insaputa. Ad esempio, per promuovere l’iniziativa “Join the Stream” a Venezia, l’azienda ha utilizzato il marchio di WWF senza autorizzazione e il Presidente del Comitato Oasi WWF Dune degli Alberoni ha immediatamente scritto una lettera di diffida. Inoltre, nel febbraio di quest'anno, Legambiente si è vista costretta ad inviare una diffida a Sodastream, intimando il ricorso a un’azione legale, per il continuato utilizzo del proprio logo dopo che questa associazione nel 2010 ha annullato un contratto di sponsorizzazione con Sodastream per via delle sue gravi violazioni del diritto internazionale.

Purtroppo, nel caso del Comune di Venezia, il sostegno a Sodastream va oltre la sponsorizzazione delle sue iniziative pubblicitarie. Il Comune è coinvolto nella promozione diretta dei prodotti Sodastream attraverso l’offerta di un buono sconto per l’acquisto di un gasatore domestico a tutti gli utenti fatta ad aprile da Veritas, l’azienda multiutility per i servizi idrici e ambientali a controllo pubblico.[3]

Crediamo che questo comportamento sia in contraddizione con lo Statuto del Comune che all’articolo 2 bis dichiara di “riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”.[4] Questo diritto è negato ai palestinesi sotto occupazione a cui Israele ha espropriato le sorgenti d’acqua con la costruzione del Muro e delle colonie e impone l’acquisto dell’acqua a prezzi maggiorati dalla compagnia nazionale israeliana Mekorot.
Per tutto questo abbiamo chiesto all’Assessore di interrompere qualsiasi rapporto e qualsiasi forma di collaborazione, diretta o indiretta, con la Sodastream.

Sebastiano Bonzio
consigliere comunale Federazione della Sinistra, Venezia

Bonzio: Lido Eventi e Congressi: si penalizzano sempre i lavoratori senza mai metter in discussione chi dirige l’azienda

Ritengo inaccettabile che si penalizzino sempre i lavoratori senza mai metter seriamente in discussione l’operato di chi dirige la baracca, ed è quindi indispensabile, a giudizio dello scrivente gruppo consiliare, che qualunque processo di spending review all’interno del sistema delle aziende partecipate dal Comune di Venezia venga compiuto nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e con l’obiettivo di fondo di salvaguardare i livelli occupazionali e le professionalità costruite nel corso degli anni grazie agli investimenti e agli sforzi dell’intero sistema cittadino e delle sue Istituzioni.
Da notizie di stampa, infatti, abbiamo appreso che da ottobre 2011 quattro dipendenti della società “Lido Eventi e Congressi” sarebbero stati messi in cassaintegrazione a rotazione, in modo da sgravare i costi per la società, mantenendo in essere il rapporto di lavoro, in attesa di superare la fase di crisi incontrata dal turismo congressuale nell’isola, indotto anche dalle note vicende riguardanti la realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema e Congressi del Lido (con voragini e buchi annessi e connessi).
La nomina di tre dirigenti comunali che opereranno gratuitamente nel nuovo Consiglio d’Amministrazione della società “Lido Eventi e Congressi”, in vista della fusione con Venezia Marketing ed Eventi e Vela comporterà un risparmio immediato di circa 50.000 euro. Questa spesa, composta in gran parte dai 38.000 euro previsti come compenso per il Presidente della società, risulta essere stata regolarmente sostenuta dall’Amministrazione fino a ieri.
Per questo con l’odierna interrogazione chiediamo all’Assessore alle Partecipazioni societarie se non ritenga giusto utilizzare parte dei risparmi conseguiti grazie alla nomina non retribuita del nuovo Consiglio d’Amministrazione della società “Lido Eventi e Congressi” per erogare un’integrazione redittuale ai lavoratori della società “Lido Eventi e Congressi” che ingiustamente stanno pagando una crisi rispetto alla quale non hanno alcuna responsabilità, al contrario di chi, magari viene pure premiato, avendo fallito nella realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema e Congressi del Lido, consegnando alla città un buco pieno di amianto ed una crisi assurda di un settore vitale come quello del turismo congressuale.

Sebastiano Bonzio
consigliere comunale Federazione della Sinistra, Comune di Venezia

Presidio unitario FDS SEL IDV in difesa dell'art. 18, 29.05.2012

Abbiamo partecipato al presidio unitario della Federazione della Sinistra, di Sinistra Ecologia e Libertà e dell'Italia dei Valori, in difesa dell'articolo 18, del diritto a non essere licenziati senza giusta causa e quindi ad essere reintegrati nel luogo di lavoro. La riforma votata ieri, anche dal Partito Democratico e tra i balbettamenti della Cgil distrugge diritti conquistati in decenni di lotta. C'è bisogno di sinsitra e di unità, per costruire l'alternativa.



 In ricordo del compagno Alessandro Sabiucciu, improvvisamente mancato la sera prima.
 Renato Panciera, Renato Darsiè (Pdci), Flavio Cogo


Presidio contro la mafia, dopo l'attentato di Brindisi. 19.05.2012

 La Federazione della Sinistra, in occasione del terribile attentato alla scuola "Falcone Morvillo" di Brindisi, che a causato la morte di una ragazza sedicenne e il ferimento di altre, ha pianato alcune gerbere gialle ai giardini Papadopoli, per poi sportarsi al presidio organizzato dalla Cgil in piazza Ferretto a Mestre. Mai era stata colpita una scuola. Questi vili assassini non ci avranno, l'Italia non cederà alla paura!

giovedì 17 maggio 2012

12 maggio: manifestazione della Federazione della Sinistra. CI SIAMO!

Splendida riuscita, superiore ad ogni aspettativa, della manifestazione nazionale della Federazione della Sinistra a Roma. Una piccola pattuglia lidense (Gianni e Simone) si è aggiunta ai 40.000 compagni che hanno raggiunto la capitale. Il gruppo veneziano, partito alle 5 di mattina dalla stazione di Mestre, ha visto una nutrita presenza di giovani. I giovani comunisti di Rifondazione e i compagni della Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani delle federazioni veneziane di Prc e Pdci hanno formato uno spezzone unitario dietro uno striscione unico: un bel segno di unità, nella Federazione della Sinistra. 

Uscire dalla crisi si può, a sinistra. La rabbia contro il governo Monti, contro le politiche imposte dall'Unione Europea conservatrice, la protesta contro la riforma dell'articolo 18 che renderà tutti precari ha riempito le strade di Roma.

Applaudito il comizio da cui, accanto a Oliviero Diliberto, Paolo Ferrero e Cesare Salvi, leaders della FDS, hanno parlato gli ospiti stranieri. Importanti, in particolar modo, i riconoscimenti avuti dalla sinistra che rappresenta oggi la speranza di tutta Europa: il Front de Gauche francese, forte dell'ottimo risultato alle elezioni presidenziali, e soprattutto Syriza, la coalizione della Sinistra greca che è oggi il secondo partito del paese. Imprescindibile rilanciare la Sinistra Europea, come ha ricordato Ferrero, perché è a livello continentale che le lotte dovranno manifestarsi.

Una iniezione di entusiasmo e speranze che fa bene al corpo militante e che dimostra che la Sinistra e i comunisti, nonostante il vergognoso oscuramento mediatico, ci sono, lottano e hanno idee chiare sulle ricette per il futuro.


Il gruppo (qui incompleto) dei Giovani Comunisti e della Fgci


Lo striscione unitario di GC e FGCI

lunedì 7 maggio 2012

Questo PAT non passerà!

Il 26 aprile il nostro circolo ha organizzato una raccolta di firme in Gran Viale, in sostegno della osservazione proposta dal gruppo consiliare della Federazione della Sinistra in Comune, in modifica del Piano di Assetto Territoriale. L'osservazione chiede in particolare la eliminazione della previsione della costruzione di Tessera City e il mantenimento dei vincoli urbanistici vigenti che prevedono già la possibilità di edificazione per lo stadio e per la cittadella dello sport. Siamo fermamente contrari alla speculazione sulle aree agricole e al raddoppio dell'aeroporto, che avverrebbe in un'area ad altissimo rischio idrogeologico. Ricordiamo che la Federazione della Sinistra è stato l'unico partito della maggioranza che si è schierato contro questo Piano d'Assetto Territoriale. Continuiamo la mobilitazione contro altro cemento e per proporre un'idea diversa di città.

Gianni Veneziale, Flavio Cogo, Simone Stefan

Riproponiamo la registrazione del dibattito

"Un nuovo PAT per il Comune di Venezia"

che si è tenuto alla Festa di Rifondazione Comunista il 31 agosto 2011.
Nel video ci sono gli interventi completi di Simone Stefan (Rifondazione Comunista), della prof. Maria Rosa Vittadini (Docente Iuav), dell'Assessore Ezio Micelli (assessore all' urbanistica Comune di Venezia).
Dal pubblico interventi di Giancarlo Ghigi (Blog Giudecca), del prof. Stefano Boato (Iuav), di Ambra (Ca' Tron Città Aperta), e
e la prima parte di Nicola Calenda (Ca'Tron Città Aperta).
Il video è diviso in 10 parti. Trovate il primo segmento qui:

http://www.youtube.com/watch?v=kjA__fwO4zk&feature=g-upl&context=G28e1619AUAAAAAAAGAA


Grazie a Stefano De Piccoli che ha realizzato e fornito la registrazione

20 aprile: confronto sulla legge elettorale

Il 20 aprile si è tenuto il dibattito sulla legge elettorale. Buona la partecipazione del pubblico ed interessante il confronto tra le diverse posizioni. Il segretario del nostro circolo, che interveniva in qualità di membro del coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti, ha sostenuto la necessità del ripristino del sistema proporzionale. Una testa, un voto senza trucchi e senza inganni.

giovedì 19 aprile 2012

Dibattito: Legge elettorale: quale futuro?

Dibattito organizzato dai Giovani Comunisti, dai Giovani Democratici e dai Giovani di Valore di Venezia sul tema della legge elettorale.

Discuteremo con:

Nicolò Rocco: coordinatore regionale Veneto Giovani Democratici

Rudi Russo: consigliere regionale Toscana, coordinatore nazionale Giovani di Valore

Simone Stefan: coordinamento provinciale Giovani Comunisti Venezia


Modera:

Luca Ferrari: giornalista e fotoreporter


Ore 18.30 auditorium S. Maria delle Grazie, via Poerio. Mestre VE



Riprendiamo a questo proposito un intervento del 16 settembre scorso:

NON FIRMO I REFERENDUM ELETTORALI:
IL MATTARELLUM NON E' MEGLIO DEL PORCELLUM

La legge Calderoli è una Porcata, tutti d'accordo, ma la proposta di referendum se approvata ci farebbe tornare alla precedente legge Mattarella.


Ma siamo sicuri che il Mattarellum sia davvero meglio del Porcellum? Si dice che il Porcellum è una porcata perché:

1- Il Porcellum non prevede le preferenze: i parlamentari vengono nominati dai capi di partito che di fatto decidono la composizione del Parlamento.

La legge Mattarella in questo senso è peggiore: è un sistema per il 75% UNINOMINALE. Ciò significa che l'elettore non ha a disposizione una lista di candidati di ogni partito ma può scegliere SOLO UN CANDIDATO di un determinato
partito o, più probabilmente, di una determinata coalizione.

Poiché infatti il sistema costringe a grandi coalizioni per vincere il collegio uninominale, i partiti si spartiscono i collegi più o meno “sicuri” (è noto che ci sono zone tradizionalmente “di destra” e “di sinistra”) a proprio piacimento, all'interno della propria coalizione: l'elettore, quindi, non solo non può scegliere (come con il Porcellum) un candidato tra quelli del partito che vuole votare, ma addirittura non può scegliere il suo candidato tra quelli di tutti i partiti di tutta la coalizione! In ogni collegio c'è infatti un solo candidato del centrosinistra (che potrebbe essere del Pd,
dell'Idv, di Sel, magari della Fds... o dell'Udc... ) e uno del centrodestra (che potrebbe essere del Pdl, della Lega, della
Destra... ). E' evidente infatti che una eventuale candidatura alternativa fuori dalla coalizione non ha alcuna possibilità di elezione (a parte forse quelle della Sudtiroler Volkspartei in Alto Adige!).

Questo sistema consente inoltre di aggirare lo sbarramento del 4% posto per il 25% di proporzionale. Come? Semplicemente candidando gli esponenti dei partiti sotto il 4% nella quota maggioritaria, sostenuti da tutta la
coalizione: ecco quindi la proliferazione di partiti con lo 0,1 determinanti per la tenuta del governo: per esempio nel 2001 Rifondazione Comunista, fuori coalizione con il 5.03% superò lo sbarramento del 4% e ottenne 11 deputati nella quota proporzionale, il Pdci con l'1,6 non superò lo sbarramento ma, essendo in coalizione, ottenne quasi la stessa quota di deputati (10), eletti nel maggioritario... come “Ulivo”.

Infine si dice che il collegio maggioritario assicura un miglior collegamento tra eletto e territorio: falso! Nessuno può impedire di candidare un napoletano a Venezia o un milanese a Bari!

Il restante 25% dei seggi della Camera viene attribuito con il sistema proporzionale ma... su liste bloccate! Senza possibilità di scelta di un candidato!Esattamente come il Porcellum!!



2- Nel Porcellum il premio di maggioranza falsa i rapporti di forza

E nella Mattarella no? In un sistema maggioritario puro il candidato unico di una coalizione potrebbe, per esempio, vincere il collegio solo con il 20% dei voti. E il restante 80%? Non viene rappresentato. Voti buttati! Quindi in un
collegio tradizionalmente di destra gli elettori di sinistra potrebbero anche far a meno di votare e viceversa. Tale enormità è corretta nella legge Mattarella con la quota proporzionale della Camera (eletta con un meccanismo assai simile al Porcellum) e con un complesso meccanismo di recupero dei perdenti al Senato, tramite il cosiddetto scorporo. Lo scorporo aveva, ricordiamo, causato il vergognoso fenomeno delle LISTE CIVETTA (“Paese Nuovo” nel
centrosinistra e “Lista per l'Abolizione dello Scorporo” nel centrodestra), liste create ad hoc per far beneficiare i partiti più grandi dei recuperi che spettavano di diritto alle liste minori.



3- Nel Porcellum lo sbarramento diverso alla Camera e al Senato (nazionale alla Camera, regionale al Senato) rende possibile la presenza di maggioranze diverse nelle due camere con possibili conseguenze negative sulla stabilità del governo.

Vero, ma questo è un problema insito in un sistema a bicameralismo perfetto come il nostro. Anche la legge Mattarella prevede diversi sistemi per l'elezione delle due camere, peraltro molto più farraginosi del Porcellum: per la Camera
si vota con due schede (una per i candidati unici della quota maggioritaria, l'altra per le lista bloccate della quota
proporzionale), per il Senato si vota con un'unica scheda e c'è il meccanismo dei recuperi e dello scorporo. Il Mattarellum non offre quindi nessuna garanzia di stabilità maggiore di quelle offerte dal Porcellum.



Il Porcellum va quindi cambiato ma NON per tornare alla legge Mattarella che ha:

-Falsato completamente i rapporti di forza tra partiti, tramite un sistema farraginoso fatto di quote maggioritarie, proporzionali, scorporo, recuperi, liste civetta, sbarramenti (elusi).

-Moltiplicato i partiti presenti in Parlamento come non mai nella storia repubblicana, in quanto in un collegio maggioritario anche lo 0,1% può essere determinante e quindi i partiti maggiori di una coalizione devono
necessariamente cedere collegi a quelli minori

-Costretto a megacoalizioni, spesso caratterizzate da scarsi vincoli ideali, politici e culturali che hanno dimostrato, specialmente nel caso del centrosinistra, una notevole paralisi nell'azione politica.

-Spinto ad un bipolarismo innaturale per la cultura politica italiana.

-Accelerato una deriva presidenzialista, indebolendo il ruolo dell'assemblea (il Parlamento) in favore di quello del Capo del Governo, palese violazione dei principi della nostra Costituzione che tanti, SOLO A PAROLE, dicono di voler difendere.

La soluzione?
UN SISTEMA PROPORZIONALE, magari con le preferenze, unico sistema realmente democratico in cui OGNUNO PESA QUANTO VALE: tot voti, tot seggi, senza trucchi e senza inganni! Solo con il sistema proporzionale il Parlamento rispecchia davvero il paese e può riprendersi il suo ruolo cardine nella Repubblica Parlamentare, ruolo disegnato dalla Costituzione e annichilito da vent'anni di berlusconismo.

Simone Stefan

Palacinema: paghi chi ha sbagliato

Tornato dall'estero, apprendo le ultime novità sul destino del palazzo del cinema del Lido: leggo la dichiarazione del Sindaco che afferma “intanto procederemo alla copertura del buco, poi vedremo”. Splendido! Si prende atto che il palazzo del cinema (già ridimensionato) non si potrà costruire e si decide di ricoprire tutto in attesa di pensare che fare, quindi senza un minimo di prospettiva concreta. “Scusate, abbiamo scherzato” sembra dire il Sindaco. Peccato che lo scherzetto sia costato svariati milioni di euro e che non sappiamo quanto ancora costeranno i lavori che, da qui in poi, saranno necessari a ripristinare lo stato dei luoghi e a costruire... non si sa cosa. Alcune considerazioni: è allucinante che non si sia in grado di costruire un palazzo: un palazzo (per quanto grande)! Non una centrale nucleare! L'operazione Ospedale al Mare-Palacinema, dimostra tutti i suoi limiti e chi li denunciava non era quindi un pazzo, nemico del fulgido sviluppo dell'isola, ma aveva ragione. La gestione commissariale, che ha espropriato gli organi democratici del potere decisionale sulle opere del Lido per facilitare e snellire le procedure, ha miseramente fallito il suo compito. Il “rilancio del Lido”, che doveva manifestarsi grazie a questi mirabolanti progetti, è ben lungi a venire, ed anzi stiamo assistendo ad una perdita di posti di lavoro nelle strutture alberghiere. È chiaro che l'interesse pubblico non è stato sufficientemente tutelato. Dato tutto questo da cittadino (pagante) vorrei sapere chi ha le responsabilità, politiche e tecniche, di una tale situazione: l'ex sindaco Cacciari? Il Commissario straordinario? I tecnici del Comune? Gli avvocati che hanno redatto i contratti? Gli ingegneri? Il direttore dei lavori? Dove si è inceppato il meccanismo? Non siano i cittadini a pagare gli errori altrui.

Simone Stefan

ex consigliere della Municipalità

Rifondazione Comunista

Venezia-Lido

14 aprile 2012