domenica 29 marzo 2009

Il comune rimanda la vendita dell'Oam. E i soldi per il Palazzo?

Comunicato stampa del 20 marzo.
Il Circolo di Rifondazione Comunista di Lido Pellestrina “G.B. Gianquinto”, a seguito delle dichiarazioni del direttore del Patrimonio del Comune di Venezia, ribadisce le sue forti preoccupazioni sull’operazione di vendita degli immobili e dell’area dell’ex Ospedale al Mare legata alla costruzione del nuovo Palazzo del Cinema.Da notizie pubblicate sulla stampa, veniamo infatti a sapere dal Direttore Luigi Bassetto (non dal Sindaco o dall'Assessore competente) che, “causa crisi economica”, il bando per l’alienazione dell’ex OAM slitterà a fine 2009. Poiché ci vorranno almeno sei mesi per la sua chiusura, trattandosi di gara europea, se tutto andrà bene sapremo chi e a quali condizioni avrà comprato l’area e gli immobili solo a metà 2010. Facciamo peraltro notare che per quell'epoca si saranno già tenute le prossime elezioni comunali!Ci chiediamo nel frattempo come sarà finanziata la costruzione del nuovo Palazzo. Bisogna sempre ricordare che il Comune è già esposto per 27 milioni di euro: a quanto ammontano gli oneri per questo debito? Ci domandiamo inoltre se l'amministrazione comunale non conoscesse ormai da tempo la portata della crisi economica e su quali basi invece ritenga che fra sei mesi si produrranno le condizioni migliori per la vendita dell'ex Ospedale al Mare. È certo auspicabile che fra sei mesi la crisi sia solo un brutto ricordo... ci permettiamo però di dubitare!Pertanto oggi ci troviamo a lavori iniziati senza sapere se effettivamente l'opera (che dovrebbe essere completata per l'anniversario dell'Unità d'Italia, nel 2011!) sia completamente finanziata. E i lavori già stanno incidendo pesantemente sul territorio, in particolar modo ricordiamo il recente abbattimento delle alberature di piazzale del casinò e la parziale distruzione del parco retrostante il cantiere, tutelato dal PALAV e oggi utilizzato come deposito materiali.Pur non essendo contrari alla costruzione del nuovo palazzo, abbiamo sempre evidenziato in tutte le sedi possibili l’arditezza e la pericolosità dell’operazione congegnata da Amministrazione Comunale e Aulss 12, con i suoi riflessi preoccupanti anche sui servizi sanitari dell’Estuario. È infatti sempre stata nostra priorità il mantenimento dei servizi sanitari nelle strutture pubbliche dell'isola, ma oggi, nonostante la vittoria dei cittadini del Lido sulla mancata alienazione del monoblocco (vittoria nella quale rivendichiamo anche un nostro ruolo), purtroppo abbiamo la conferma dei nostri dubbi. Alcuni servizi infatti scompariranno (pediatria, medico rianimatore...) o saranno affidati a strutture private (radiologia). Pensare che, in base agli accordi iniziali, l’Aulss doveva addirittura essere lo speculatore edilizio per l’intera operazione!Cosa dobbiamo aspettarci fra qualche tempo? Un cantiere bloccato quando i danni ambientali sono già stati prodotti? Su tutto questo ovviamente aspettiamo risposte chiare dall'Amministrazione Comunale. È ora di cambiare il modo di considerare il territorio e di ridefinire il concetto di sviluppo: la travagliata e per molti aspetti controversa questione del Quarto palazzo del cinema ci insegni almeno questo.

Simone Stefan
segretario circolo PRC Lido-Pellestrina

sabato 7 marzo 2009