lunedì 25 agosto 2008

Sanità al Lido e Pellestrina: richiediamo la convocazione di una commissione

Cosa si sta muovendo nella sanità del Lido e di Pellestrina? Abbiamo richiesto la convocazione di una commissione consiliare

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Al Presidente della IV Commissione Consiliare
Pietro BALLARIN

p.c. Al Delegato alla sanità
Giannandrea MENCINI

oggetto: richiesta convocazione commissione

Venezia – Lido, 25 agosto 2008


Il consiglio della Municipalità ha approvato recentemente la delibera che autorizza il Sindaco a partecipare alla conferenza di servizi finalizzata alla costruzione del nuovo palazzo della Mostra del Cinema e all'acquisto e successiva alienazione dei padiglioni dismessi dell'ex Ospedale al Mare. La delibera parlava di un (generico) impegno dell'Aulss 12 a potenziare i servizi sanitari al Lido.

Tramite stampa abbiamo appreso diverse notizie riguardanti la sanità locale. In particolare:
- privatizzazione del servizio di idroambulanza di Pellestrina;
- attuale mancanza del medico fisiatra nel distretto 2 e prossimo affidamento del servizio all'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare;
- acquisizione dell'ex Istituto Carlo Stebb da parte dell'Aulss;

Inoltre non abbiamo più notizie della situazione del Monoblocco (l'Aulss procede al trasferimento
dei servizi o continua a tergiversare?).

Riteniamo pertanto opportuno chiedere la convocazione della IV Commissione Consiliare per illustrare ai consiglieri ed ai cittadini queste operazioni, per avere notizie dell'attuale situazione del Monoblocco e per formulare eventuali proposte in merito.


Il capogruppo PRC-SE
Simone STEFAN

Segnali di una svolta autoritaria


Il mio docente di Diritto Costituzionale diceva che la libertà non è un concetto assoluto ma è come un'area che può essere più o meno ampliata o ristretta. Mi pare che l'area si stia restringendo. Ma cosa mi dà questa sensazione? Una serie di fatti, slegati tra loro, ma che credo siano complessivamente sintomo di un rigurgito autoritario che sta colpendo trasversalmente istituzioni e forze politiche. Primo fatto: i militari affiancano le forze dell'ordine nel controllo del territorio. Al di là che non mi piace vedere i soldati pattugliare le strade (mi ricorda Lhasa) e al di là anche della facile ironia che suscita vedere i nostri militi passare dalla difesa dei “sacri confini” alla difesa delle città dal commercio abusivo di borsette, mi chiedo se non ci fosse una ragione per cui nei paesi democratici si è sempre distinta la tutela dell'ordine pubblico dalla difesa militare. D'altronde è per questo che qualche mese fa si parlava addirittura di smilitarizzare la Guardia di Finanza. Ora si va invece verso la militarizzazione dell'ordine pubblico. Secondo fatto: le impronte digitali. Ha suscitato giusta indignazione l'ipotesi di prenderle solo ai rom. Soluzione? Prenderle a tutti, ossia schedare l'intera popolazione (sull'esempio della Germania Est?), col plauso dell'opposizione parlamentare. Terzo e quarto fatto: da un lato l'impedimento della realizzazione della commissione d'inchiesta sui fatti del G8 di Genova e le blande condanne o assoluzioni per i presunti responsabili di violenze contro i manifestanti, dall'altro l'immunità per le alte cariche dello Stato. Si sa: l'Autorità non si mette in dubbio! Se ogni tanto è un po' “cattivella” le si perdona tutto. Quinto fatto: sette in condotta (meglio prenderli da piccoli). Mi chiedo: uno studente che organizza un'occupazione o uno sciopero studentesco sarà passibile di bocciatura? Ultimo fatto: un adolescente viene tolto alla potestà della madre. Tra i documenti che dimostrano l'incapacità della madre e la sregolatezza del figlio viene allegata la tessera dell'organizzazione giovanile di Rifondazione Comunista, ossia di un partito che, per esempio, fino a pochi mesi fa esprimeva il Presidente della Camera. Qui davvero la realtà supera la fantasia e rimanda a periodi ben tragici della nostra storia. Inizio a preoccuparmi.


Simone Stefan
Giovani Comunisti
Venezia

mercoledì 20 agosto 2008

Quarto Palazzo del Cinema: alberi da salvare e giardini perduti

Pubblichiamo intervento del Delegato all'Ambiente Sergio Torcinovich

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Qui al Lido si levano voci sempre più accorate e indignate per il destino della piccola pineta che sorge, ormai da svariati decenni, là dove verrà costruito il nuovo palazzo del cinema. Eppure, era chiara fin dall’inizio la sorte di quei begli alberi: costituiva il prezzo da pagare per salvare il retrostante parco, nel cui sito secondo una prima ipotesi doveva sorgere l’edificio del quarto palazzo del cinema della Biennale.
E’ il caso di tornare indietro con la memoria. Nel 2004, inaspettatamente almeno per i più, viene ufficialmente comunicata la necessità della Mostra del Cinema di una nuovo edificio atto a contenere le proiezioni e le altre attività festivaliere per rimanere manifestazione di livello internazionale. Poiché tutti al Lido (e per fortuna, non solo al Lido) tengono al mantenimento della prestigiosa kermesse internazionale, la richiesta venne presa in serissima considerazione: fu solo contestata l’ubicazione prescelta per la costruzione, prevista all’interna del parco retrostante la pineta di cui si è detto. Si trattava di un giardino storico, quasi un orto botanico, si argomentò, censito dal PALAV (art. 32 sub C) in quanto “di non comune bellezza” e pertanto “meritevole di tutela rigorosa”: bisogna salvarlo e quindi trovare un'altra ubicazione per il nuovo palazzo. Alcuni individuarono un sito che pareva proprio adattarsi a meraviglia alle esigenze di rilancio della Biennale del cinema: gli spazi dell’ex Ospedale al Mare, da anni dismessi. L’area sembrava ideale per diventare una “cittadella del cinema”, poco distante dai luoghi storici della Mostra e ad essi facilmente collegabile. Idea non proprio peregrina, se è balenata anche all’interno del CdiA dell’Ente culturale e se è stata di recente rilanciata a livello universitario. Ci saremmo, inoltre, risparmiati tutte le a dir poco penose vicende dell’alienazione dell’ex OAM, con un’Azienda sanitaria divenuta prima stazione appaltante per la costruzione del palazzo del cinema, poi semplice venditrice degli spazi al Comune che però per rientrare nelle spese deve infilarsi in una rischiosa operazione i cui esiti sono ancora incerti. Invece no, la Biennale ha puntato i piedi: i luoghi della mostra dovevano essere contigui. Fu allora che maturò l’opzione di salvare almeno il giardino, che risaliva agli anni Trenta, a scapito della meno prestigiosa pineta. Questi erano gli accordi. Il grave è che oggi, a progetto in fase di realizzazione dopo l’ambaradam che conosciamo che riguarda anche i destini della sanità pubblica nelle isole di Lido e Pellestrina, veniamo a scoprire che manco il giardino si salva: l’edificazione del quarto palazzo del cinema se ne mangerà almeno 11 – 12 metri. Per adesso, vien da pensare.
Non credo che al Lido manchino all’appello 5000 alberi: conto comunque di verificarlo nell’assemblea pubblica con VERITAS, che ha curato per conto dell’Amministrazione comunale il censimento delle alberature, assemblea che mi impegno a organizzare entro l’autunno. Riscontro però che nell’isola, a fronte di un costante calo della popolazione, si continua a costruire, asfaltare e piastrellare. Gli standard di verde per mq rimangono elevati e invidiabili, ma non vorrei che commettessimo l’errore di considerare il verde e gli alberi un bene disponibile e di secondaria importanza. C’è bisogno di una svolta culturale ed è su questo che non solo le associazioni ambientaliste, ma anche i semplici cittadini si devono misurare. E, certo, anche la classe dirigente, politica e non.

Sergio Torcinovich
consigliere Municipalità Lido Pellestrina con delega alle questione ambientali

Festa di Liberazione


Dal 30 Agosto al 7 Settembre in Campo dell'Erbaria a Rialto si terrà come ogni anno la

FESTA DI LIBERAZIONE
del Partito della Rifondazione Comunista

Ambientevenezia: film alla Mostra del Cinema

Pubblichiamo volentieri segnalazione dell'Associazione AmbienteVenezia:

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Abbiamo concluso in questi giorni la lavorazione del film inchiesta Venezia Crepa (di cui più sotto alleghiamo breve scheda) ..... il film verrà presentato nell'ambito della 65^ Mostra Internazionale d´Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione "Industry".

Le proiezioni verranno fatte :

nella Sala Zorzi (capienza 50 posti) del Palazzo del Cinema del Lido
e nella Video Library nel Palazzo ex Casinò del Lido

nelle seguenti date:
29/08/08 Sala Zorzi 15.30
30/08/08 Sala Video 14.30
01/09/08 Sala Video 18.30
02/09/08 Sala Video 15.00
03/09/08 Sala Zorzi 15.00
Nel corso della prima proiezione del 29 agosto il film verrà presentato alla stampa.
Per accedere alle sale di proiezione ci sono alcune difficoltà per chi non ha già un accredito; abbiamo ottenuto la possibilità di poter far entrare nelle proiezioni del 29 agosto e del giorno 3 settembre una ventina di persone (per proiezione) che dovremo comunicare con diverse giornate di anticipo all'ufficio organizzativo della sezione;

la lista dei venti invitati per la proiezione del 29 agosto è quasi del tutto satura mentre ci sono possibilità per poter essere inseriti nella lista "dei venti " del giorno 3 settembre.
Il 12 e 13 settembre nella Sala San Leonardo - (Strada Nuova - Cannaregio - Venezia) installiamo la Mostra itinerante multimediale Venezia Crepa. Nell'ambito della mostra proietteremo anche il nuovo film e sarà quindi questa la sede di vera presentazione alla cittadinanza del nostro film inchiesta. Si pensava di fare, nella giornata di sabato 13 settembre, un incontro pubblico per poter discutere delle varie problematiche affrontate dalla mostra e sul futuro della nostra città e del territorio.
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IL FILM
VENEZIA CREPA
Documentario inchiesta di 30 minuti sulle GRANDI OPERE IN CORSO e sugli USI DEVASTANTI di Venezia e della sua Laguna :
Mose - Grandi Navi - Moto Ondoso - Fanghi e nuovi interramenti - Tronchetto - Sublagunare - Turismo di massa - Spopolamento...
Una produzione: Associazione AMBIENTEVENEZIA e MultiMediaRecords s.a.s.Edizioni e Divulgazioni televisive.
Laguna e città sotto attacco da parte di vecchi e nuovi predoni, svenduta e violentata ............. Miliardi di euro che dovevano servire per la salvaguardia di una città e di un ambiente unici al mondo, dirottati per la costruzione di ecomostri inutili e dannosi ........

Con quali criteri si è progettato e si sta costruendo il Mo.S.E. (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) o Mos.E. (Mostro Ecologico) ?

Come si chiamano quelli che continuano a permettere lo stupro quotidiano delle Grandi Navi e delle Piccole Barche alle pietre, alle acque, all'aria, alle Barene, alle Velme Lagunari e alla vivibile quiete della Ex Serenissima?

Con quali criteri si decidono, sulla testa di tutti, il futuro di Porto Marghera e il Sistema dei Trasporti e delle Infrastrutture nell'intero Interland lagunare e di terraferma ?

Come si chiamano quelli che vogliono trasformare la testimonianza vivente del primo Stato Repubblicano della Storia dell'Umanità nella più grande Disneyland- Bed & Breakfast del mondo, completando la forzosa deportazione in terraferma di quel che resta del suo popolo e della sua "civiltà anfibia " ?
Fra qualche anno potrebbe essere impossibile sapere a chi va riconosciuto il merito di aver salvato Venezia ...o l'infamia e la responsabilità patrimoniale di averla uccisa... se le "Grandi Opere in Corso" e quelle prospettate per i prossimi mesi e anni, invece che proteggerla dalle acque alte e dalla decadenza, avranno accelerato la precoce metastasi del suo corpo fisico !
Questo filmato racconta il sempre più profondo e lucido malessere di moltissimi Veneziani , che si domandano e domandano a tutte le INTELLIGENZE ONESTE E LIBERE :
CHI OPERA PER SALVARE VENEZIA ?
CHI , INVECE, LA STA UCCIDENDO ?

venerdì 8 agosto 2008

Al Lido manca il fisiatra, a Pellestrina l'idroambulanza

Pubblichiamo comunicato stampa del gruppo consiliare della Municipalità sulle ultime notizie sulla sanità del Lido e di Pellestrina
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Apprendiamo dalla stampa notizie preoccupanti per quanto riguarda la sanità nel nostro territorio. Nel Distretto 02 del Lido non c'è più il medico fisiatra e non si sa se e quando verrà sostituito; a Pellestrina il servizio dell'idroambulanza è sospeso in attesa di un suo affidamento a privati. Situazioni queste che lasciano i cittadini nell'incertezza e che sono causa di disagio e, almeno nel secondo caso, di concreto rischio per la salute pubblica. Molto si sta muovendo nella sanità delle due isole, sia nel servizio pubblico, sia presso i privati: abbiamo assistito alla recente vicenda del Carlo Stebb, alla costruzione di una piscina al S. Camillo e all'acquisizione di quest'ultimo dello Stella Maris, mentre l'Ulss ha proceduto alla vendita degli spazi dell'ex Ospedale al Mare. Da consiglieri municipali vogliamo capire in che direzione l'Ulss e la Regione Veneto stanno indirizzando le proprie politiche e soprattutto vorremmo essere smentiti del nostro timore di un ulteriore depauperamento del servizio pubblico a vantaggio del privato. Il Consiglio della Municipalità ha dato parere favorevole alla delibera che autorizza il Sindaco a partecipare alla conferenza di servizi e che gli dà mandato di sottoscrivere l'accordo di programma per l'acquisto, la formulazione di una variante urbanistica e la successiva vendita delle aree dell'ex Ospedale al Mare. La delibera, a fronte di tali operazioni, chiede l'impegno dell'Ulss a mantenere e potenziare i servizi sanitari al Lido. Rifondazione Comunista si è astenuta al momento del voto, considerando una vittoria propria e del movimento il fatto che per il monoblocco non sia più previsto la vendita; al contempo, però, giudica assai generico richiedere un impegno all'Ulss e pertanto auspica passi concreti in questa direzione. Invero, le ultime notizie ci sembrano di ben altro tenore rispetto alla lettera del testo votato. Chiediamo che il Sindaco si faccia garante dell'accordo che andrà a sottoscrivere e che, nella conferenza di servizi, utilizzi la propria forza contrattuale per pretendere che l'Ulss si vincoli a proposte concrete di "miglioramento e potenziamento" dei servizi sanitari pubblici.
Che problemi ci sono per mettere definitivamente a regime la struttura del Monoblocco? Cosa verrà fatto dell'area dell'ex ginecologia, che rimane a vincolo sanitario? Che ne sarà dei servizi di Pellestrina e in particolare dell'idroambulanza, posto che sull'isola vivono cinquemila persone dal punto di vista sanitario praticamente abbandonate a sé stesse? Da consiglieri municipali e da cittadini, aspettiamo risposte.


Simone Stefan
Sergio Torcinovich


consiglieri Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Municipalità Lido - Pellestrina

mercoledì 6 agosto 2008

Marghera: fuga tossica e storica intervista a Gabriele Bortolozzo

Il 9 luglio scorso una nube tossica si è sollevata da Marghera in seguito ad un guasto al procedimento di cracking. I valori tutti nella norma (Ovviamente!), peccato che la nube fosse piena di idrocarburi. La foto che pubblichiamo mostra cosa si vedeva dal Lido.





Su segnalazione del compagno Flavio Cogo riproponiamo poi un'intervista da lui effettuata a Gabriele Bortolozzo nel 1995, pubblicata in "Tera e Aqua" dell'agosto di quell'anno. Per leggere ingrandite le immagini cliccandole.








Per maggiori informazioni visitate il sito dell'Associazione Gabriele Bortolozzo

lunedì 4 agosto 2008

Venga rifinanziata la raccolta di amianto presso i privati!


IL DELEGATO ALL'AMBIENTE CHIEDE IL RIFINANZIAMENTO DELLA RACCOLTA DI MATERIALE CONTENENTE AMIANTO PRESSO I PRIVATI
L'idea era partita proprio dalla Municipalità di Lido e Pellestrina: a fronte dei numerosi e pericolosi rilasci di amianto, che sconsiderati cittadini attuavano in spregio alla incolumità pubblica, perché non promuovere una raccolta a prezzi agevolati, considerando il risparmino ottenuto dalle economie di scale possibili con un servizio istituzionalizzato? La proposta di sperimentazione fu accolta dall'Amministrazione e Lido e Pellestrina furono soggetti del progetto pilota che venne attuato nel corso del 2007 con un considerevole successo, se in pochi mesi si raccolsero ben 103 domande, di cui addirittura almeno 45 rimasero inevase.
Subito la Municipalità chiese il rifinanziamento del progetto, nella speranza poi che venisse esteso a tutto il territorio comunale. Non ci fu alcuna risposta e oggi l'Assessore Belcaro preannuncia un finanziamento per la sola Mestre.
Ci chiediamo: perché non anche per Lido e Pellestrina?

Sergio Torcinovich
Delegato all'ambiente Municipalità Lido e Pellestrina

Ospedale al Mare: il perché di un'astensione

Il 14 luglio scorso il Consiglio della Municipalità ha dovuto esprimere il parere "su proposta di deliberazione di C.C. avente per oggetto: “PD.2008.1749 – Accordo di programma per la Riqualificazione dell’isola del Lido ai sensi dell’art. 32 della L.R. 35/2001. Autorizzazione alla Partecipazione del Sindaco alla conferenza di Servizi e Mandato per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma”.

Il Monoblocco non era previsto in vendita nella delibera e quindi (per ora) è salvo: una vittoria di Rifondazione e del movimento!

Il gruppo di Rifondazione Comunista si è pertanto astenuto. Di seguito l'intervento in Consiglio del capogruppo Simone Stefan.

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L'operazione di cui stiamo discutendo oggi è ovviamente di somma rilevanza e di una importanza che travalica i confini della nostra Municipalità e forse addirittura i confini del nostro Comune. Il Presidente ha ben ricordato la storia di questo percorso: il mio gruppo consiliare, insieme agli altri gruppi di questa Municipalità, alla prima delibera che è stata fatta su questo tema, aveva dato parere favorevole, ed infatti il risultato era stato un parere positivo unanime, perché riconoscevamo la necessità e riconosciamo la necessità sia di un recupero di una area importante della nostra Isola com'è quella dell'ex Oam (certo avremmo preferito un recupero pubblico ma ovviamente ci rendiamo ben conto che la situazione economica è tale da non rendere possibile oggi una operazione eclusivamente pubblica di questo livello), così come ritenevamo importante la tutela della Mostra del Cinema e la costruzione del nuovo palazzo che era peraltro stato previsto nel programma del centrosinistra con cui ci siamo presentati alle elezioni e sul quale tutta la coalizione di centrosinistra ha ottenuto la fiducia dei cittadini.

Viceversa c'eravamo opposti in un momento successivo alla prosecuzione di questo percorso per la possibilità, come giustamente ha ricordato il Presidente (non la previsione), che c'era stata di alienazione del Monoblocco, tanto che anche le dichiarazioni del Direttore dell'Ulss sembrava una strada non solo percorribile ma anche probabile.

L'ipotesi che è oggi al vaglio del consiglio la consideriamo quindi un passo in avanti, rispetto a questo, e anche un notevole passo in avanti. Viene salvaguardiato il carattere dei siti, attraverso appunto i vincoli della salvaguardia, e anche le nuove edificazioni sono abbastanza limitate; anche questo ci interessa: anche da un punto di vista anche ambientalista, il fatto che ci siano solo tre nuove edificazioni e non un "radere al suolo e ricostruire", come poteva anche essere al principio, lo troviamo positivo.

Ma soprattutto è positivo che il Monoblocco non sia previsto in vendita. Questo è quello che abbiamo sempre chiesto ed è un risultato importante, riteniamo, sia per la municipalità che, soprattutto negli ultimi mesi, ha fatto diverse pressioni perché i servizi vengano trasferiti quanto prima nel monoblocco, sia per la mobilitazione dei cittadini che è stata importante su questo tema, e anche, consentitemi, per il mio Partito (Rifondazione Comunista) che su questo aveva speso parecchie energie.

Tuttavia rimangono ancora diversi problemi, nel senso che per quanto riguarda la previsione del miglioramento dei servizi sanitari effettivamente la delibera parla di un impegno da parte dell'Ulss di "contestualmente migliorare e potenziare" le strutture sanitarie. Siccome purtroppo a pensar male qualche volta ci si azzecca (come si dice) non mi pare che l'Ulss e soprattutto l'attuale Direttore si stia "uccidendo" per cercare di migliorare le strutture sanitarie al Lido, come peraltro questa Municipalità ha sottolineato con le richieste reiterate di trasferimento dei servizi al Monoblocco. Pertanto mi sarebbe piaciuto vedere in questa delibera una serie di impegni più precisi. Il tecnico che è venuto in commissione ad illustrare, ha ricordato come, una volta passata questa delibera, la forza contrattuale del Comune indubbiamente resterà importante nei confronti dell'Ulss e non verrà assolutamente sminuita. Avrei voluto che questa forza contrattuale del Comune fosse stata usata in maniera forse più pregnante nei confronti dell'Ulss per chiedere effettivamente cosa intende fare nelle strutture sanitarie. Per esempio, anche in questa delibera, si prevede che una parte dell'area di ex ginecologia sia mantenuta per servizi sanitari; anche questa è una cosa interessante: si tratta, mi pare, di oltre seimila metri quadri di servizi sanitari che andrebbero ad aggiungersi (o... a sostituirsi?) al Monoblocco. Area che però, come è stato confermato, dovrà essere riacquistata dall'Ulss una volta che il Comune avrà fatto la variante al piano regolatore che consentirà lì di mantenere le strutture sanitarie. Quindi avrei voluto capire se il comune si è interessato a capire quale progetto effettivamente l'Ulss sta facendo. Il Sindaco in commissione Comunale ha affermato che finché ci sarà lui il Monoblocco non verrà toccato, ed infatti questa delibera va in questa direzione. Io mi sento di dar anche fiducia al sindaco, nel senso che il parere che probabilmente Rifondazione Comunista esprimerà alla fine di questa discussione sarà di astensione, quindi non di opposizione al che il sindaco vada in Conferenza di Servizi. Quello che mi auguro è che il Sindaco si impegni, in conferenza di servizi, perché il monoblocco non duri per i due anni che restano al suo mandato ma perché possa durare ben oltre. E che possa utilizzare la forza contrattuale che il Comune ha ancora (perché è il comune che deve fare la variante urbanistica) effettivamente perché l'Ulss si impegni su ipotesi concrete di migliormanto dei servizi e non solo sullo slogan "miglioramento e potenziamento dei servizi".

Collegandomi infine a quanto diceva prima di me, e poi concludo, il consigliere Povolato, io ricordo che nella prima delibera che qui votammo all'unanimità, c'era stata la richiesta che parte delle residenze che saranno costruite nell'area dell'ex Oam fossero in social housing o in edilizia convenzionata. Mi rendo conto benissimo, il Presidente me lo insegna, che questa operazione è finalizzata a massimizzare gli introiti da destinare ad un'opera di grande importanza come è il Palazzo del Cinema; credo però che siccome altrettanta importanza hanno gli alloggi per le giovani coppie e per chi oggi è impossibilitato a vivere al Lido, dove abbiamo una popolazione che continua a diminuire nonostante si costruiscano sempre case, io penso che anche su questo la Municipalità, nella seconda fase, quindi quando andremo a definire la gara di vendita e dove chiederemo cosa vogliamo che venga effettivamente fatto in quel sito, dovrà mantenere e ribadire questa proposta

Simone Stefan

capogruppo PRC-SE

Municipalità Lido - Pellestrina

...anche i comunisti vanno in vacanza

Riprendiamo, dopo alcuni giorni di vacanza, l'aggiornamento del blog. Ma non temete, anche se all'estero il webmaster ha partecipato ad una manifestazione di Sans Papiers a Bruxelles!