giovedì 19 aprile 2012

Dibattito: Legge elettorale: quale futuro?

Dibattito organizzato dai Giovani Comunisti, dai Giovani Democratici e dai Giovani di Valore di Venezia sul tema della legge elettorale.

Discuteremo con:

Nicolò Rocco: coordinatore regionale Veneto Giovani Democratici

Rudi Russo: consigliere regionale Toscana, coordinatore nazionale Giovani di Valore

Simone Stefan: coordinamento provinciale Giovani Comunisti Venezia


Modera:

Luca Ferrari: giornalista e fotoreporter


Ore 18.30 auditorium S. Maria delle Grazie, via Poerio. Mestre VE



Riprendiamo a questo proposito un intervento del 16 settembre scorso:

NON FIRMO I REFERENDUM ELETTORALI:
IL MATTARELLUM NON E' MEGLIO DEL PORCELLUM

La legge Calderoli è una Porcata, tutti d'accordo, ma la proposta di referendum se approvata ci farebbe tornare alla precedente legge Mattarella.


Ma siamo sicuri che il Mattarellum sia davvero meglio del Porcellum? Si dice che il Porcellum è una porcata perché:

1- Il Porcellum non prevede le preferenze: i parlamentari vengono nominati dai capi di partito che di fatto decidono la composizione del Parlamento.

La legge Mattarella in questo senso è peggiore: è un sistema per il 75% UNINOMINALE. Ciò significa che l'elettore non ha a disposizione una lista di candidati di ogni partito ma può scegliere SOLO UN CANDIDATO di un determinato
partito o, più probabilmente, di una determinata coalizione.

Poiché infatti il sistema costringe a grandi coalizioni per vincere il collegio uninominale, i partiti si spartiscono i collegi più o meno “sicuri” (è noto che ci sono zone tradizionalmente “di destra” e “di sinistra”) a proprio piacimento, all'interno della propria coalizione: l'elettore, quindi, non solo non può scegliere (come con il Porcellum) un candidato tra quelli del partito che vuole votare, ma addirittura non può scegliere il suo candidato tra quelli di tutti i partiti di tutta la coalizione! In ogni collegio c'è infatti un solo candidato del centrosinistra (che potrebbe essere del Pd,
dell'Idv, di Sel, magari della Fds... o dell'Udc... ) e uno del centrodestra (che potrebbe essere del Pdl, della Lega, della
Destra... ). E' evidente infatti che una eventuale candidatura alternativa fuori dalla coalizione non ha alcuna possibilità di elezione (a parte forse quelle della Sudtiroler Volkspartei in Alto Adige!).

Questo sistema consente inoltre di aggirare lo sbarramento del 4% posto per il 25% di proporzionale. Come? Semplicemente candidando gli esponenti dei partiti sotto il 4% nella quota maggioritaria, sostenuti da tutta la
coalizione: ecco quindi la proliferazione di partiti con lo 0,1 determinanti per la tenuta del governo: per esempio nel 2001 Rifondazione Comunista, fuori coalizione con il 5.03% superò lo sbarramento del 4% e ottenne 11 deputati nella quota proporzionale, il Pdci con l'1,6 non superò lo sbarramento ma, essendo in coalizione, ottenne quasi la stessa quota di deputati (10), eletti nel maggioritario... come “Ulivo”.

Infine si dice che il collegio maggioritario assicura un miglior collegamento tra eletto e territorio: falso! Nessuno può impedire di candidare un napoletano a Venezia o un milanese a Bari!

Il restante 25% dei seggi della Camera viene attribuito con il sistema proporzionale ma... su liste bloccate! Senza possibilità di scelta di un candidato!Esattamente come il Porcellum!!



2- Nel Porcellum il premio di maggioranza falsa i rapporti di forza

E nella Mattarella no? In un sistema maggioritario puro il candidato unico di una coalizione potrebbe, per esempio, vincere il collegio solo con il 20% dei voti. E il restante 80%? Non viene rappresentato. Voti buttati! Quindi in un
collegio tradizionalmente di destra gli elettori di sinistra potrebbero anche far a meno di votare e viceversa. Tale enormità è corretta nella legge Mattarella con la quota proporzionale della Camera (eletta con un meccanismo assai simile al Porcellum) e con un complesso meccanismo di recupero dei perdenti al Senato, tramite il cosiddetto scorporo. Lo scorporo aveva, ricordiamo, causato il vergognoso fenomeno delle LISTE CIVETTA (“Paese Nuovo” nel
centrosinistra e “Lista per l'Abolizione dello Scorporo” nel centrodestra), liste create ad hoc per far beneficiare i partiti più grandi dei recuperi che spettavano di diritto alle liste minori.



3- Nel Porcellum lo sbarramento diverso alla Camera e al Senato (nazionale alla Camera, regionale al Senato) rende possibile la presenza di maggioranze diverse nelle due camere con possibili conseguenze negative sulla stabilità del governo.

Vero, ma questo è un problema insito in un sistema a bicameralismo perfetto come il nostro. Anche la legge Mattarella prevede diversi sistemi per l'elezione delle due camere, peraltro molto più farraginosi del Porcellum: per la Camera
si vota con due schede (una per i candidati unici della quota maggioritaria, l'altra per le lista bloccate della quota
proporzionale), per il Senato si vota con un'unica scheda e c'è il meccanismo dei recuperi e dello scorporo. Il Mattarellum non offre quindi nessuna garanzia di stabilità maggiore di quelle offerte dal Porcellum.



Il Porcellum va quindi cambiato ma NON per tornare alla legge Mattarella che ha:

-Falsato completamente i rapporti di forza tra partiti, tramite un sistema farraginoso fatto di quote maggioritarie, proporzionali, scorporo, recuperi, liste civetta, sbarramenti (elusi).

-Moltiplicato i partiti presenti in Parlamento come non mai nella storia repubblicana, in quanto in un collegio maggioritario anche lo 0,1% può essere determinante e quindi i partiti maggiori di una coalizione devono
necessariamente cedere collegi a quelli minori

-Costretto a megacoalizioni, spesso caratterizzate da scarsi vincoli ideali, politici e culturali che hanno dimostrato, specialmente nel caso del centrosinistra, una notevole paralisi nell'azione politica.

-Spinto ad un bipolarismo innaturale per la cultura politica italiana.

-Accelerato una deriva presidenzialista, indebolendo il ruolo dell'assemblea (il Parlamento) in favore di quello del Capo del Governo, palese violazione dei principi della nostra Costituzione che tanti, SOLO A PAROLE, dicono di voler difendere.

La soluzione?
UN SISTEMA PROPORZIONALE, magari con le preferenze, unico sistema realmente democratico in cui OGNUNO PESA QUANTO VALE: tot voti, tot seggi, senza trucchi e senza inganni! Solo con il sistema proporzionale il Parlamento rispecchia davvero il paese e può riprendersi il suo ruolo cardine nella Repubblica Parlamentare, ruolo disegnato dalla Costituzione e annichilito da vent'anni di berlusconismo.

Simone Stefan

Palacinema: paghi chi ha sbagliato

Tornato dall'estero, apprendo le ultime novità sul destino del palazzo del cinema del Lido: leggo la dichiarazione del Sindaco che afferma “intanto procederemo alla copertura del buco, poi vedremo”. Splendido! Si prende atto che il palazzo del cinema (già ridimensionato) non si potrà costruire e si decide di ricoprire tutto in attesa di pensare che fare, quindi senza un minimo di prospettiva concreta. “Scusate, abbiamo scherzato” sembra dire il Sindaco. Peccato che lo scherzetto sia costato svariati milioni di euro e che non sappiamo quanto ancora costeranno i lavori che, da qui in poi, saranno necessari a ripristinare lo stato dei luoghi e a costruire... non si sa cosa. Alcune considerazioni: è allucinante che non si sia in grado di costruire un palazzo: un palazzo (per quanto grande)! Non una centrale nucleare! L'operazione Ospedale al Mare-Palacinema, dimostra tutti i suoi limiti e chi li denunciava non era quindi un pazzo, nemico del fulgido sviluppo dell'isola, ma aveva ragione. La gestione commissariale, che ha espropriato gli organi democratici del potere decisionale sulle opere del Lido per facilitare e snellire le procedure, ha miseramente fallito il suo compito. Il “rilancio del Lido”, che doveva manifestarsi grazie a questi mirabolanti progetti, è ben lungi a venire, ed anzi stiamo assistendo ad una perdita di posti di lavoro nelle strutture alberghiere. È chiaro che l'interesse pubblico non è stato sufficientemente tutelato. Dato tutto questo da cittadino (pagante) vorrei sapere chi ha le responsabilità, politiche e tecniche, di una tale situazione: l'ex sindaco Cacciari? Il Commissario straordinario? I tecnici del Comune? Gli avvocati che hanno redatto i contratti? Gli ingegneri? Il direttore dei lavori? Dove si è inceppato il meccanismo? Non siano i cittadini a pagare gli errori altrui.

Simone Stefan

ex consigliere della Municipalità

Rifondazione Comunista

Venezia-Lido

14 aprile 2012