martedì 6 novembre 2007

No alla repressione contro i manifestanti No Mose, No ai processi

Si è celebrata ieri l’udienza preliminare del processo contro 22 attivisti dell’Assemblea Permanente No Mose, per la prima occupazione ai cantieri di S. Nicolò del Lido, avvenuta nel 2005. Il Gup ha disposto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Le accuse sono di manifestazione non autorizzata, invasione di area, imbrattamento e (la più grave) sabotaggio, riferito ai presunti danni ad alcuni macchinari e strutture del cantiere che le ditte interessate hanno quantificato in ben 210 mila euro.

Ieri mattina l'Assemblea Permanente ha tenuto un partecipato presidio sotto il tribunale di Venezia in sostegno agli imputati, a cui hanno partecipato alcuni compagni del nostro circolo. Ci chiediamo come mai la magistratura sia stata così sollecita a perseguire alcuni occupanti dei cantieri e come mai, invece, una tale sollecitudine non sia riscontrabile nelle indagini che dovrebbero essere fatte nei confronti di chi, in violazione della normativa comunitaria e nazionale e contro la volontà di cittadini ed enti locali, sta costruendo un’opera devastante sotto il profilo ambientale ed economico.

Le ditte interessate e il Consorzio Venezia Nuova hanno rinunciato a costituirsi parte civile in questo processo (che evidentemente per loro poteva rischiare di trasformarsi in boomerang). Si è costituita invece la Regione Veneto, per chiedere il “risarcimento per i danni d’immagine subiti dalla pubblica Amministrazione”.

L’Assemblea Permanente continuerà la sua opera di informazione, denuncia e mobilitazione contro quest’opera ed i poteri forti che l’hanno voluta e la stanno realizzando.

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Nota di colore a margine: ieri, proprio mentre a controllare il nostro presidio sotto il tribunale (e la sede del Consorzio Venezia Nuova, non si sa mai!) c’era un ingente spiegamento di Carabinieri e Polizia, che presidiava gli accessi al tribunale con caschi, scudi e manganelli, qualcuno, all’interno del tribunale, è penetrato indisturbato in un’aula vuota, dove stava per celebrarsi un’altra udienza, ha afferrato due faldoni di documenti e li ha scaraventati da una finestra direttamente in Canal Grande, dileguandosi poi indisturbato.

S. Stefan

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