domenica 28 febbraio 2010
I candidati al Consiglio Comunale di Venezia del circolo del Lido e di Pellestrina
Il circolo del Lido e di Pellestrina di Rifondazione Comunista, presenta i seguenti candidati nella lista comunale della FEDERAZIONE DELLA SINISTRA (RIFONDAZIONE-COMUNISTI ITALIANI):
STEFAN Simone
TORCINOVICH Sergio
ZENNARO Eliana
Presentata la lista della Federazione della Sinistra per la Municipalità
Negli scorsi mesi Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà e un segmento del mondo ambientalista isolano, raggruppato nel cartello "Ambiente, Salute e Solidarietà", hanno dato vita ad un laboratorio politico che chiedeva discontinuità rispetto alla precedente amministrazione Gusso. In particolar modo si è puntato a ricostruire un'alleanza di centrosinistra rimettendo al centro i temi ambientali e le modalità di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa delle nostre isole. La richiesta di sostituire il candidato presidente con qualcuno più disponibile a rappresentare queste istanze (ricordiamo che Rifondazione è stata costretta, unico caso nelle sei municipalità veneziane, ad abbandonare l'esecutivo municipale) non è stato raccolto dal tavolo comunale che si occupava complessivamente delle trattative sul decentramento. Purtroppo la mancata presentazione di una lista civica ambientalista ha indebolito la prospettiva di presentarci autonomamente, tenuto anche conto che per le elezioni municipali non esiste il ballottaggio.
Si è quindi sottoscritto un accordo tecnico, con lo scopo preciso di impedire la conquista da parte della Lega della nostra Municipalità, accordo in cui sono stati inseriti punti programmatici precisi rispetto alla discontinuità richiesta dalla sinistra e dal mondo ambientalista, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento dei cittadini nella vita amministrativa (assemblee pubbliche periodiche, bilancio partecipativo), sostegno alla sanità pubblica, ridimensionamento del ruolo del commissario governativo (che dovrà limitarsi a seguire i lavori del Palazzo del Cinema).
Perché la prossima amministrazione sia realmente discontinua è necessario però che la nostra forza politica, che ha rappresentato la voce critica della maggioranza negli ultimi cinque anni, sia determinante nel prossimo consiglio municipale e quindi possa fungere da sentinella dell'accordo sottoscritto a livello centrale.
Per questo vi chiediamo di darci la vostra fiducia, forti del lavoro fatto nella precedente consiliatura, e di votare FEDERAZIONE DELLA SINISTRA (RIFONDAZIONE-COMUNISTI ITALIANI).
Pubblichiamo di seguito la nostra lista
STEFAN Simone
BRAVO Margherita
BERTAZZO Giulia Diletta
BERTOTTO Alessandra
BONICELLI Valerio
CANCIAN Alberto
COGO Flavio
D'ANTIGA Luca
DORDIT Valeria
FERRO Willy
GAETANI Sandra
GIUMAN Manuel
PILON Elena
SASSO Silvestro
SECCHI Lorenzo
ZANETTI Cristiano
lunedì 15 febbraio 2010
Incontro con Bettin
Gianfranco Bettin pur non avendo vinto le primarie, può vantare un ottimo 35%: la sinistra c'è e dovrà pesare.
Pubblichiamo alcune foto dell'evento.
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il pubblico
L'intervento di Simone Stefan
L'intervento di Roberto D'Agostino
L'intervento di Gianfranco Bettin
La Municipalità boccia il piano del traffico. Determinante il voto di Rifondazione
Il gruppo PRC ha votato contro il Piano Generale del Traffico Urbano. Il piano è stato respinto dal Consiglio della Municipalità con il solo voto favorevole del Partito Democratico, incaponitosi sulla questione quando anche gli interventi del pubblico erano stati estremamente critici.
La promessa dell'assessore Mingardi di realizzare un biciplan per il Lido, non è stata ritenuta garanzia sufficiente, soprattutto dato che l'amministrazione è in scadenza. È stata respinta anche la proposta dei Verdi, sostenuta anche da noi, di ritirare il piano e ripresentarlo dopo alcuni giorni integrato dalla proposta di biciplan. Non è rimasto che votare contro. Pubblichiamo in parte l'intervento del nostro capogruppo con le motivazioni del voto contrario di Rifondazione Comunista.
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Innanzitutto poniamo una questione di metodo: ancora a dicembre 2008 abbiamo presentato una serie di osservazioni sul Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) al protocollo generale. Tali osservazioni non sono state considerate in quanto, apprendiamo dalla stampa, presentate all'ufficio sbagliato. Ci chiediamo quindi che fine abbiano fatto. Abbiamo già posto il problema in commissione e lo riponiamo qui in consiglio. Al di là della questione tecnica qui c'è anche una questione politica: ci viene chiesto il voto sul piano del traffico, quando le nostre osservazioni su di esso non sono state non dico approvate, ma neanche rigettate in maniera motivata: non sono state prese minimamente in considerazione!
Lasciando perdere questa questione, anche perché diverse osservazioni presentate dai cittadini riprendono anche i temi da noi sollevati, entriamo nel merito. Crediamo che il piano sia insufficiente, soprattutto alla luce del fatto che è stato elaborato in ben dieci anni. In larga parte fa una fotografia dell'esistente, esistente che è stato proficuamente realizzato dalla Municipalità in questi anni, che ha dimostrato indubbiamente una sensibilità dell'istituzione sul tema. Tuttavia adesso è ora di andare oltre.
Le nostre osservazioni riguardavano essenzialmente due punti: le piste ciclabili e la previsione di un parcheggio di 456 posti nel campo dei lagunari di S. Nicolò.
Per quanto concerne le piste ciclabili: il piano non le prevede, disegnando al loro posto le corsie riservate, come quelle che oggi si trovano in via Sandro Gallo, da via Colombo verso via Malamocco. Per quanto anche le corsie riservate contribuiscano a dare ordine al traffico, non offrono assolutamente la stessa sicurezza delle piste ciclabili in sede propria. Ricordo che l'introduzione di tali corsie aveva suscitato molti dubbi in commissione e anche critiche da parte della Polizia Municipale ed erano infatti state introdotte in via sperimentale.
La mancata previsione delle piste ciclabili viene giustificata da tre ragioni: innanzitutto dall'”esiguità del traffico veicolare”. Questo ci lascia molto perplessi, il traffico veicolare è notevole ed è certamente eccessivo rispetto alle necessità dell'isola. Poi si adduce una mancanza di spazio: se questo è vero per alcune strade, in altre (per esempio nelle riviere S. Nicolò e S. M. Elisabetta, nella parte di via S. Gallo in cui la carreggiata si allarga, in via Malamocco, nell'ex galoppatoio del tram nei lungomari...) lo spazio è sufficiente. Infine si parla di mancanza di fondi: pochi giorni or sono è stato dato risalto sulla stampa all'inaugurazione del circuito di piste ciclabili di Trivignano per cui é stata spesa una cifra ingente. Siccome il Comune di Venezia è unico, ci chiediamo come mai il Lido non sia stato considerato nel progetto della piste ciclabili: una parte dei fondi stanziati per la terraferma potevano essere impiegati anche nella nostra isola.
Ci si accusa di avere un “approccio ideologico” sulla questione. Ci chiediamo se non sia ideologico l'approccio del sindaco Cacciari che afferma che le piste ciclabili al Lido sono “ridicole”. Non sono ridicole, sono necessarie per la sicurezza!
L'altro punto, dicevo, è la questione del parcheggio di 456 posti auto presso la stazione del Ferry Boat di S. Nicolò. Scopo dichiarato in premessa del Piano del Traffico (PGTU) è la “riduzione del traffico veicolare”. In sede di illustrazione del Piano Urbano della Mobilità (PUM) è stato detto che strumento per realizzare questo obiettivo è la riduzione dei parcheggi, che scoraggia l'uso dell'automobile. Bene, il PGTU del Lido che quindi si pone lo steso obiettivo del PUM, prevede questo mega-parcheggio che peraltro sarebbe destinato alle autovetture dei residenti del centro storico di Venezia, attualmente parcheggiate nelle strade dell'isola. A noi pare che il problema non sia di come “stipare” meglio le auto, ma invece di come evitare che queste arrivino al Lido.
Simone Stefan
capogruppo PRC-SE
Che fine ha fatto il Piano degli Arenili del Lido? Verrà stravolto?
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Simone Stefan
Capogruppo Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Municipalità Lido – Pellestrina
Alberi del Lido
Un altro albero verrà abbattuto al Lido. E’ morto, probabilmente di cancro. Si tratta di un platano centenario, posto all’incrocio tra via Emo e Lungomare Marconi, di fronte all’Excelsior. Presto entreranno in funzione le motoseghe e un alberello verrà messo al suo posto. Ma l’area cambierà i suoi connotati. Quando ero delegato all’ambiente della Municipalità, mi era venuta l’idea di valorizzare quell’albero, segnalandolo in una piccola guida al pari di altri significativi per età ed espansione. L’idea non fu apprezzata e non ebbe seguito, ma col senno di poi è stato meglio così. Infatti, troppi sono gli alberi di grosso fusto abbattuti o in via di abbattimento nell’isola. C’è un piano dell’Amministrazione comunale di abbattimenti e sostituzione, in corso di esecuzione da parte di Veritas. Gli alberi grandi creano problemi: costano per le necessarie potature e sono pericolosi per gli schianti di rami o della stessa pianta in caso di fortunali. Allora è meglio risolvere il problema segando. Avete mai visto curare un albero ammalato? Quello è un lavoro da botanici e giardinieri esperti; in tempi in cui anche la cura delle persone è materia di discussione, figurarci se ci sono risorse disponibili per curare gli alberi! Ormai, la figura del giardiniere responsabile di un’area verde non esiste più: troppo costosa e anacronistica nell’epoca dell’outsourcing. Anche la scelta politica (nazionale) di creare società in mano pubblica per i vari settori di intervento pubblici non è estranea alla poca disponibilità di risorse per la cura (e non solo del verde): l’aumento dei costi di gestione (CdiA, collegi sindacali, strutture burocratiche e quant’altro) sottrae risorse agli interventi istituzionali. La parola, dunque, alle motoseghe. Purtroppo, penso che sic stantibus rebus un altro tipo di interventi sia impensabile: se fossi amministratore di Veritas non credo avrei margini per fare altrimenti.
C’è un’altra questione. Gran parte dei problemi degli alberi derivano dai lavori di edificazione o per i sottoservizi (fognature, telefonia, luce, acqua, gas) che a ritmo incessante e continuativo interessano il territorio. La presenza di apparati radicali confligge col rispetto del cronoprogramma: è più semplice e, forse, economico, tirar dritto, magari senza rispettare il Regolamento del verde, eventualmente pagando per alberi nuovi in sostituzione di quelli irrimediabilmente danneggiati. Ma non sarà più la stessa cosa. Infatti, il profilo paesaggistico del Lido in questi anni è sensibilmente cambiato.
Alberi ce ne sono ancora molti (circa 7.000, contando solo quelli di proprietà comunale): la situazione è certamente invidiabile. Ma di questo passo, il patrimonio arboreo verrà impoverito e appiattito. Se poi consideriamo la scarsa sensibilità in genere verso tutte le aree verdi, che comporta ad es. l’inutile distruzioni di roveti proprio nel periodo della riproduzione dell’avifauna, per il nostro territorio le prospettive ambientali si fanno cupe: meglio mobilitarsi subito, prima che quel che resta di un patrimonio secolare venga dilapidato in pochi anni. Ma nn basta tutelare il singolo albero o una pineta: la consapevolezza che il problema è assai più ampio deve divenire senso comune.
Sergio Torcinovich –
consigliere Rifondazione comunista S. E. - Municipalità Lido Pellestrina
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