
Il circolo del Lido e di Pellestrina di Rifondazione Comunista, presenta i seguenti candidati nella lista comunale della FEDERAZIONE DELLA SINISTRA (RIFONDAZIONE-COMUNISTI ITALIANI):
STEFAN Simone
TORCINOVICH Sergio
ZENNARO Eliana
La promessa dell'assessore Mingardi di realizzare un biciplan per il Lido, non è stata ritenuta garanzia sufficiente, soprattutto dato che l'amministrazione è in scadenza. È stata respinta anche la proposta dei Verdi, sostenuta anche da noi, di ritirare il piano e ripresentarlo dopo alcuni giorni integrato dalla proposta di biciplan. Non è rimasto che votare contro. Pubblichiamo in parte l'intervento del nostro capogruppo con le motivazioni del voto contrario di Rifondazione Comunista.
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Innanzitutto poniamo una questione di metodo: ancora a dicembre 2008 abbiamo presentato una serie di osservazioni sul Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) al protocollo generale. Tali osservazioni non sono state considerate in quanto, apprendiamo dalla stampa, presentate all'ufficio sbagliato. Ci chiediamo quindi che fine abbiano fatto. Abbiamo già posto il problema in commissione e lo riponiamo qui in consiglio. Al di là della questione tecnica qui c'è anche una questione politica: ci viene chiesto il voto sul piano del traffico, quando le nostre osservazioni su di esso non sono state non dico approvate, ma neanche rigettate in maniera motivata: non sono state prese minimamente in considerazione!
Lasciando perdere questa questione, anche perché diverse osservazioni presentate dai cittadini riprendono anche i temi da noi sollevati, entriamo nel merito. Crediamo che il piano sia insufficiente, soprattutto alla luce del fatto che è stato elaborato in ben dieci anni. In larga parte fa una fotografia dell'esistente, esistente che è stato proficuamente realizzato dalla Municipalità in questi anni, che ha dimostrato indubbiamente una sensibilità dell'istituzione sul tema. Tuttavia adesso è ora di andare oltre.
Le nostre osservazioni riguardavano essenzialmente due punti: le piste ciclabili e la previsione di un parcheggio di 456 posti nel campo dei lagunari di S. Nicolò.
Per quanto concerne le piste ciclabili: il piano non le prevede, disegnando al loro posto le corsie riservate, come quelle che oggi si trovano in via Sandro Gallo, da via Colombo verso via Malamocco. Per quanto anche le corsie riservate contribuiscano a dare ordine al traffico, non offrono assolutamente la stessa sicurezza delle piste ciclabili in sede propria. Ricordo che l'introduzione di tali corsie aveva suscitato molti dubbi in commissione e anche critiche da parte della Polizia Municipale ed erano infatti state introdotte in via sperimentale.
La mancata previsione delle piste ciclabili viene giustificata da tre ragioni: innanzitutto dall'”esiguità del traffico veicolare”. Questo ci lascia molto perplessi, il traffico veicolare è notevole ed è certamente eccessivo rispetto alle necessità dell'isola. Poi si adduce una mancanza di spazio: se questo è vero per alcune strade, in altre (per esempio nelle riviere S. Nicolò e S. M. Elisabetta, nella parte di via S. Gallo in cui la carreggiata si allarga, in via Malamocco, nell'ex galoppatoio del tram nei lungomari...) lo spazio è sufficiente. Infine si parla di mancanza di fondi: pochi giorni or sono è stato dato risalto sulla stampa all'inaugurazione del circuito di piste ciclabili di Trivignano per cui é stata spesa una cifra ingente. Siccome il Comune di Venezia è unico, ci chiediamo come mai il Lido non sia stato considerato nel progetto della piste ciclabili: una parte dei fondi stanziati per la terraferma potevano essere impiegati anche nella nostra isola.
Ci si accusa di avere un “approccio ideologico” sulla questione. Ci chiediamo se non sia ideologico l'approccio del sindaco Cacciari che afferma che le piste ciclabili al Lido sono “ridicole”. Non sono ridicole, sono necessarie per la sicurezza!
L'altro punto, dicevo, è la questione del parcheggio di 456 posti auto presso la stazione del Ferry Boat di S. Nicolò. Scopo dichiarato in premessa del Piano del Traffico (PGTU) è la “riduzione del traffico veicolare”. In sede di illustrazione del Piano Urbano della Mobilità (PUM) è stato detto che strumento per realizzare questo obiettivo è la riduzione dei parcheggi, che scoraggia l'uso dell'automobile. Bene, il PGTU del Lido che quindi si pone lo steso obiettivo del PUM, prevede questo mega-parcheggio che peraltro sarebbe destinato alle autovetture dei residenti del centro storico di Venezia, attualmente parcheggiate nelle strade dell'isola. A noi pare che il problema non sia di come “stipare” meglio le auto, ma invece di come evitare che queste arrivino al Lido.
Simone Stefan
capogruppo PRC-SE
Un altro albero verrà abbattuto al Lido. E’ morto, probabilmente di cancro. Si tratta di un platano centenario, posto all’incrocio tra via Emo e Lungomare Marconi, di fronte all’Excelsior. Presto entreranno in funzione le motoseghe e un alberello verrà messo al suo posto. Ma l’area cambierà i suoi connotati. Quando ero delegato all’ambiente della Municipalità, mi era venuta l’idea di valorizzare quell’albero, segnalandolo in una piccola guida al pari di altri significativi per età ed espansione. L’idea non fu apprezzata e non ebbe seguito, ma col senno di poi è stato meglio così. Infatti, troppi sono gli alberi di grosso fusto abbattuti o in via di abbattimento nell’isola. C’è un piano dell’Amministrazione comunale di abbattimenti e sostituzione, in corso di esecuzione da parte di Veritas. Gli alberi grandi creano problemi: costano per le necessarie potature e sono pericolosi per gli schianti di rami o della stessa pianta in caso di fortunali. Allora è meglio risolvere il problema segando. Avete mai visto curare un albero ammalato? Quello è un lavoro da botanici e giardinieri esperti; in tempi in cui anche la cura delle persone è materia di discussione, figurarci se ci sono risorse disponibili per curare gli alberi! Ormai, la figura del giardiniere responsabile di un’area verde non esiste più: troppo costosa e anacronistica nell’epoca dell’outsourcing. Anche la scelta politica (nazionale) di creare società in mano pubblica per i vari settori di intervento pubblici non è estranea alla poca disponibilità di risorse per la cura (e non solo del verde): l’aumento dei costi di gestione (CdiA, collegi sindacali, strutture burocratiche e quant’altro) sottrae risorse agli interventi istituzionali. La parola, dunque, alle motoseghe. Purtroppo, penso che sic stantibus rebus un altro tipo di interventi sia impensabile: se fossi amministratore di Veritas non credo avrei margini per fare altrimenti.
C’è un’altra questione. Gran parte dei problemi degli alberi derivano dai lavori di edificazione o per i sottoservizi (fognature, telefonia, luce, acqua, gas) che a ritmo incessante e continuativo interessano il territorio. La presenza di apparati radicali confligge col rispetto del cronoprogramma: è più semplice e, forse, economico, tirar dritto, magari senza rispettare il Regolamento del verde, eventualmente pagando per alberi nuovi in sostituzione di quelli irrimediabilmente danneggiati. Ma non sarà più la stessa cosa. Infatti, il profilo paesaggistico del Lido in questi anni è sensibilmente cambiato.
Alberi ce ne sono ancora molti (circa 7.000, contando solo quelli di proprietà comunale): la situazione è certamente invidiabile. Ma di questo passo, il patrimonio arboreo verrà impoverito e appiattito. Se poi consideriamo la scarsa sensibilità in genere verso tutte le aree verdi, che comporta ad es. l’inutile distruzioni di roveti proprio nel periodo della riproduzione dell’avifauna, per il nostro territorio le prospettive ambientali si fanno cupe: meglio mobilitarsi subito, prima che quel che resta di un patrimonio secolare venga dilapidato in pochi anni. Ma nn basta tutelare il singolo albero o una pineta: la consapevolezza che il problema è assai più ampio deve divenire senso comune.
Sergio Torcinovich –
consigliere Rifondazione comunista S. E. - Municipalità Lido Pellestrina