giovedì 12 agosto 2010

Chi comanda a Venezia? Oam e Palazzo del Cinema: il comune è sotto ricatto

Pubblichiamo intervento di Simone Stefan dell'8 agosto, inviato alla stampa locale.
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Leggo indignato che l'operazione Palazzo del Cinema – Ospedale al Mare, di cui in tempi non sospetti avevamo indicato limiti e rischi, sta fatalmente sfuggendo di mano. Ricordo bene che il progetto dell'area ex OAM che era stato illustrato (non votato, solo graziosamente illustrato) in Municipalità prevedeva solo tre nuove edificazioni: una a fini residenziali sul campo da calcio della Favorita e sui magazzini adiacenti, una alberghiera dietro il monoblocco ed una con vincolo sanitario nell'area di ex ginecologia. Il resto dell'area della Favorita diventava parco pubblico e il monoblocco conservava i servizi sanitari, come peraltro assicurato da Cacciari e dal commissario Spaziante in una partecipata assemblea pubblica. E questo lo sapevano tutti gli interessati. Dopo però è emersa la necessità dell'investitore privato di massimizzare i profitti (chi l'avrebbe mai detto!!) e quindi sono improvvisamente comparse le torri da venti metri (edificazioni “anni '60” che deturperanno il panorama lidense) più villette al posto del parco della Favorita. Riassumiamo quindi che sta succedendo: il Governo Berlusconi e la precedente Giunta Comunale, in perfetto accordo, impongono un Commissario per la realizzazione del palazzo del cinema, dotato di poteri speciali giustificati dal fatto che l'opera dev'essere inaugurata per un evento straordinario quale l'anniversario dell'unità d'Italia nel 2011 (cosa che, penserò male, non credo avverrà). I poteri di questo commissario travalicano l'ambito di questo progetto per essere estesi, senza alcun motivo logico apparente, ad altre zone del Lido e addirittura all'isola della Certosa, aree sulle quali il Comune di fatto abdica ai propri compiti di gestione del territorio (d'altronde gli strumenti di garanzia, controllo e discussione democratica sono “lacci e laccioli” da tagliare, come ci ha pazientemente insegnato l'ex sindaco Cacciari). Il Comune si avventura in una complessa operazione immobiliare ipotecando la tenuta del bilancio comunale al buon esito della compravendita dell'OAM, fatto che ovviamente pone l'Istituzione Pubblica in una posizione di estrema debolezza e ricattabilità rispetto al privato investitore, che ora batte cassa (o si fa come dico io o non pago e il Comune va a mare). Complimenti! Il Comune subisce, in barba alle promesse elettorali. Viene proposto solo oggi (sorta di placebo) un referendum per decidere se i lidensi preferiscono perdere il monoblocco o subire la costruzione dei palazzoni, consultazione che ovviamente inviterò a boicottare.
Ma quindi chi comanda a Venezia? I cittadini e le istituzioni da loro elette o le grandi imprese private che hanno il potere di fare il bello e il cattivo tempo in città? Purtroppo credo di avere la risposta.

Simone Stefan
ex consigliere della Municipalità Lido-Pellestrina
Federazione della Sinistra – Rifondazione Comunista

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